La Corte Costituzionale ha rigettato il ricorso contro le misure adottate dalla Regione Toscana .
Lo avevamo scritto all’inizio di dicembre (https://www.garantitaly.it/agroalimentare/e-guerra-aperta-in-toscana-ai-troppi-cinghiali/): la Giunta Regionale della Toscano aveva autorizzato i conduttori dei fondi agricoli, sotto il coordinamento dell’agente responsabile individuato dalla Polizia Provinciale, a sparare agli animali selvatici che minacciano le campagne.
A preoccupare era soprattutto l’aumento incontrollato del numero e la sempre maggiore aggressività dei cinghiali, legata anche alla pandemia da Covid e alle conseguenti limitazioni alla movimentazione in città e nelle aree rurali.
Altrettanto scontato era che WWF, ENPA, LAV e LAC si rivolgessero alla Magistratura per bloccare il provvedimento regionale. Ma la Corte Costituzionale, con sentenza n. 21 depositata il 17 febbraio, ha rigettato il ricorso delle associazioni animaliste dichiarando “non fondate” le questioni di legittimità costituzionale avanzate.
Corretti, dunque, secondo i giudici costituzionali, gli atti adottati della Regione Toscana che, per il controllo della fauna selvatica, individuano le guardie venatorie volontarie, le guardie giurate private e gli operatori volontari appartenenti al mondo venatorio adeguatamente formati e sempre sotto il coordinamento della Polizia provinciale e della Polizia della Città metropolitana. Un problema, quello della Toscana, che si manifesta anche in altre realtà: proprio nei giorni scorsi un allarme analogo è stato lanciato dagli agricoltori della provincia di Padova.
Stefania Saccardi
vicepresidente
Assessora all’agroalimentare
Questa sentenza scongiura il blocco delle attività di controllo della fauna selvatica, che, a causa delle limitazioni collegate alla crisi pandemica del Covid-19, ha visto un preoccupante aumento di ungulati nel corso del 2020 che oggi mettono a serio rischio le attività agricole. Potremo così continuare ad avere uno strumento efficace per assicurare risposte puntuali al mondo agricolo toscano.
Mi auguro che questa sentenza possa avere ricadute a livello nazionale, ponendo la Toscana come regione capofila nel cercare di risolvere criticità legate alla fauna e all’impatto che questa ha sull’agricoltura e sull’ambiente.