Più si fanno belligeranti le dichiarazioni che arrivano a noi dagli Usa, più il comparto agroalimentare rafforza la convinzione che solo gli accordi internazionali per il commercio possono dare certezza di redditività ai produttori. In questo senso si esprime anche Confagricoltura che ribadisce che va “assolutamente scongiurata” una guerra tra le due sponde del’oceano Atlantico.
«Le guerre dei dazi rischiano di accrescere gli squilibri di mercato – evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano GiansantiSi parte dall’acciaio, ma si può arrivare facilmente all’agricoltura e all’agroalimentare, con effetti molto negativi per un Paese come il nostro. Nel rispetto del ruolo del lavoro e in ossequio alla sicurezza alimentare che deve sempre essere al centro della nostra azione, quello che dobbiamo perseguire è l’abbattimento delle barriere, tariffarie e non tariffarie».

La preoccupazione di Confagricoltura è legata anche al taglio dei contributi per la PAC 2020/2027

A parere di Confagricoltura, l’Europa deve essere compatta e dura nei confronti di questo approccio alla politica commerciale di Trump, arrivando a chiedere l’apertura di un panel del Wto. «Nel solco della nostra tradizione – ribadisce Giansanti – sollecitiamo il ritorno ad accordi multilaterali capaci di valorizzare le nostre produzioni di qualità. Al centro deve rimanere sempre la competitività dell’impresa, per la quale è di primaria importanza un’azione forte a livello comunitario».
A tal proposito, Confagricoltura sottolinea le prime notizie relative al budget Ue per il periodo 2020/2027: la Pac subirà un taglio del 6%, con un contributo degli Stati membri che dovrebbe aggirarsi intorno all’1,13%-1,18% e un capping per le aziende agricole pari a 60.000 euro. «Tale massimale di aiuti se mantenuto – conclude Giansanti – avrà un impatto negativo sulle medie e grandi imprese agricole, le uniche in grado di garantire posti di lavoro, qualità, innovazione e sicurezza alimentare».