In un momento economico delicato, con un mercato del “falso” sempre più vasto, qual è la situazione nazionale e cosa può fare un cittadino per difendersi? Ne parliamo con Lorenzo Miozzi, Presidente nazionale Movimento Consumatori.
Presidente, il Movimento Consumatori ha un ruolo fondamentale nella tutela del cliente. Quali risultati significativi avete ottenuto recentemente?
“Come associazione di consumatori sentiamo la necessità di un confronto e di un coordinamento con le istituzioni per poter fornire il nostro supporto alla lotta alla contraffazione. Per questo abbiamo sottoscritto recentemente un protocollo con la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM insieme ad altre associazioni. Obiettivo dell’intesa è l’attivazione di un dialogo diretto con le famiglie, che si concretizza con molteplici iniziative e la sensibilizzazione del ruolo dei consumatori attraverso la campagna di comunicazione “Io non voglio il falso”, per rendere consapevoli i cittadini sui rischi connessi all’acquisto di prodotti contraffatti, soprattutto in tema di salute e di sicurezza.”
Falsificazione e sicurezza dei prodotti: in Italia quanto siamo protetti?
“Nell’ultimo periodo c’è stato un inasprimento delle norme penali in materia di contraffazione, una nuova sanzione per l’acquirente finale di prodotti contraffatti e la costituzione del Consiglio Nazionale Anticontraffazione. A ciò si somma la revisione del codice della proprietà industriale, dove sono state introdotte disposizioni integrative e correttive. I dati sui sequestri parlano, poi, di un’attività di controllo massiccia e capillare sul territorio italiano. Non dobbiamo però correre il rischio di considerare i brillanti risultati raggiunti dalle nostre forze dell’ordine come il solo strumento per combattere il mercato del falso. Bisogna percorrere nuove strade che consentano di far crescere nei consumatori e nelle imprese una cultura diversa. Sono necessarie più informazioni ai cittadini sui loro diritti e più informazioni anche sui prodotti che acquistano.”
Il consumatore, in questi anni, ha assunto un ruolo consapevole e attento o è ancora l’anello debole del nostro sistema economico?
“La percezione dei cittadini e i loro comportamenti nel momento dell’acquisto possono essere la chiave determinante per sconfiggere il mercato del falso, un fenomeno pericoloso per la loro sicurezza oltre che dannoso per il tessuto economico e sociale dell’intero Paese. I consumatori hanno un ruolo più attivo rispetto al passato, ma per arrivare a risultati apprezzabili nella lotta alla contraffazione, il passaggio obbligato è rappresentato da azioni finalizzate alla crescita della consapevolezza della gravità del fenomeno e alla corretta informazione sui danni sociali arrecati alla collettività dal mercato del falso.”
Si è da poco concluso a Treviso il Secondo Festival dei Consumatori, iniziativa volta a promuovere la conoscenza e la relazione tra tutti: i cittadini-consumatori, le loro Associazioni, le Istituzioni, il mondo produttivo. Qual è il livello di percezione del rischio da parte dei cittadini?
“Attualmente è la scarsa conoscenza il punto di debolezza che evidenzia una carente consapevolezza di tutti i rischi connessi all’acquisto di prodotti contraffatti e insidiati a diversi livelli. Focalizzando l’attenzione su questo, il problema da porsi è come fare per accrescere la consapevolezza dei cittadini. Per questo è necessario che ci siano azioni coordinate da parte di tutti: istituzioni, imprese e associazioni. Il mercato del falso è ormai globalizzato e le attività di contrasto devono essere pronte a superare il livello locale. Per questo è auspicabile che nel prossimo futuro le azioni del nostro Paese e quelle dell’Unione europea diventino sempre più coordinate.”
Quanto incide “l’esplosione dei costi” nel fenomeno della contraffazione?
“In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo è naturale che si registri non solo una contrazione dei consumi, ma anche una fisiologica necessità di risparmio. E questo può essere terreno fertile per il mercato del falso. Ancora di più, ora come ora, è quindi necessaria un’attività di “prevenzione”. Informare è la parola d’ordine per non cadere nella trappola dell’acquisto di prodotti illegali.”