I dati diramati dalla Coldiretti circa gli effetti delle condizioni climatiche avverse registrate nel 2014 annunciano per il nuovo anno un concreto rischio di razionamento sui mercati dei prodotti italiani più caratteristici: olio d’oliva, vino, pomodori da conserva, agrumi, castagne e miele. E il crollo dei raccolti di frumento in Canada, principale fornitore per i pastifici italiani, fa temere anche per la produzione di pasta.
La dieta mediterranea si troverebbe così nel 2015 a dover fare i conti con quantità di prodotto nostrano sensibilmente inferiori rispetto alla media per diminuzioni comprese tra il 15 e il 50%). A cominciare dal miele Made in Italy che registra una produzione quasi dimezzata per effetto del clima degli ultimi mesi. L’ultima vendemmia è stata la più scarsa dal 1950, per un totale complessivo di vino imbottigliato pari a 41 milioni di ettolitri. L’olio extravergine d’oliva risente invece dei disastri causati dalla mosca olearia e chiude l’anno fermandosi a 300mila tonnellate prodotte. Poi ci sono gli agrumi (- 25%) e il raccolto di castagne che tocca il minimo storico. Per quanto riguarda invece la pasta, il Canada ha visto diminuire il raccolto di frumento del 27%. Si aggiunga che nell’Unione Europea la flessione è stata del 10%. A rischio, dunque, anche la produzione di pasta.