Secondo i dati elaborati dal Servizio studi del Consiglio Regionale del Veneto, l’embargo russo non colpisce solamente l’agroalimentare, come è stato immediatamente rilevato per l’emergenza creatasi in relazione alla consegna delle merci fresche. Il problema si farà sentire in tutti i comparti: ad essere colpite saranno soprattutto la Polonia e la Germania, che perderebbero entrambe oltre 20 mila posti di lavoro, mentre per Francia, Spagna e Italia a rischio sarebbero tra gli 11 mila e i 9 mila addetti. Ma la perdita sul PIL per l’economia italiana è superiore a quella della Polonia e viene quantificata con dati certi per almeno 591 milioni di dollari.
Il Veneto complessivamente ha esportato in Russia nel 2013 per 1,8 miliardi di euro ed ha importato da quel paese per 554 milioni, con un saldo ampiamente positivo per il tessuto economico locale. Vicenza è la provincia che secondo il sistema statistico regionale esporta di più in Russia: il totale delle esportazioni verso Mosca nel 2013 si è attestato sui 495 milioni di euro. Seguono Treviso con 387 milioni, Padova con 383 milioni, Verona con 363 milioni, Venezia con 132 milioni, Belluno con 57 milioni e Rovigo con 15 milioni di euro.
Embargo russo: l’appello del Consiglio veneto all’Europa
Dopo aver ricevuto la ricerca prodotta dal Servizio Studi del Consiglio regionale del Veneto di cui è dirigente Claudio Rizzato e curata da Pierluigi Ciprian e Anna Smerghetto, il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, ha diffuso un accorato allarme: «Mi appello a Palazzo Chigi e agli organi di governo dell’Unione Europea affinché si impegnino per far ritirare l’embargo russo verso i nostri prodotti: le conseguenze nel tempo saranno sempre più gravi e i dati che ci vengono forniti dalle nostre strutture delineano perdite importanti a livello occupazionale ed economico!».
La scorsa settimana il Presidente del Consiglio aveva incontrato le rappresentanze di tutto il mondo agricolo veneto e già sono annunciate delle riunioni questa settimana della Commissione consigliare regionale. «Quello russo – prosegue il Presidente del Consiglio regionale del Veneto – comunque è un mercato che avrebbe ancora grandi potenzialità per il nostro export e lo conferma la domanda dei prodotti europei e occidentali. È necessario che il nostro Governo approfitti della presidenza del semestre europeo per risolvere questo grave danno economico che coinvolge tutti i settori produttivi e che ha un riflesso occupazionale importante per il Veneto, l’Italia e l’Europa intera» conclude Ruffato.