Mentre in Italia è sempre più forte il pericolo dell’infiltrazione delle agromafie nelle filiere
Il Parlamento europeo ha approvato una nuova legge che intende garantire che le carenze normative o le sovvenzioni concesse da Paesi terzi alle imprese straniere non comportino distorsioni sul mercato all’interno dell’Unione europea. In provvedimento dovrà essere adottato ufficialmente dal Consiglio europeo del 28 novembre e, dopo la pubblicazione del regolamento in Gazzetta ufficiale, entrerà in vigore prima della fine dell’anno.
In una nota pubblicata dall’Europarlamento si sottolinea che l’Unione europea, che partecipa all’Organizzazione mondiale del commercio, è impegnata a mettere a punto regole per contrastare l’introduzione sul mercato continentale di prodotti che, in virtù delle sovvenzioni concesse dai Governi oppure per il mancato rispetto dei diritti minimi riconosciuti ai lavoratori e delle norme di sicurezza alimentare, possano godere di prezzi eccessivamente bassi che finiscono per danneggiare i produttori europei. Il Parlamento europeo si richiama, ad esempio, agli scontri commerciali sulla carne agli ormoni con Stati Uniti e Canada oppure sui dazi per le banane con alcuni paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico.
Sul fronte del mercato italiano, intanto, cresce l’allarme criminalità: “Dal pesce al pane fino ai dolci l’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un giro d’affari criminale che ha superato i 24,5 miliardi di euro”. È quanto rilevato da Coldiretti che monitora periodicamente la presenza della criminalità organizzata lungo tutti gli assi della filiera agroalimentare.
Un fenomeno, quello delle infiltrazioni di mafia, camorra e ‘ndrangheta nella produzione e nella distribuzione alimentare italiana che non si riesce ad estirpare e che, anzi, sembra crescere anno dopo anno.
Gli strumenti adoperati sono quelli classici della malavita: con l’estorsione e l’intimidazione “le agromafie impongono l’utilizzo di specifiche ditte di trasporti, o la vendita di determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della mancanza di liquidità, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali. La criminalità comprende la strategicità del settore in tempo di crisi economica perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone”.