Dagli Stati Uniti arriva la notizia che i dazi saranno aumentati in pratica solo per gli aribus .
Anche l’Italia esce indenne (insieme al complesso dell’intera Unione Europea) dalla revisione della lista dei prodotti soggetti a dazi che gli Stati Uniti avevano emanato lo scorso ottobre a seguito della sentenza del Wto sul caso Airbus. Dal confronto tra i codici doganali riportati dall’ufficio del rappresentante Usa per il commercio (Ustr), rispetto alla lista diffusa lo scorso ottobre, nella più recente non risultano infatti colpiti prodotti italiani.
È stato quindi scongiurato il rischio che la revisione potesse estendersi ad altri importanti settori del nostro export sul mercato Usa. Gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei (compreso il Parmigiano) e hanno fatto solo lievi modifiche alla lista, rimuovendo ad esempio il succo di prugna ma aggiungendo i coltelli da cucina importati da Francia e Germania.
L’ufficio per il commercio Usa si riserva comunque di cambiare le merci colpite dalle nuove tariffe. Sostanzialmente, Washington ha deciso soltanto di inasprire i dazi, dal 10 al 15%, sui velivoli Airbus importati dall’Europa a partire dal 18 marzo. Lo ha annunciato l’ufficio del rappresentante del Commercio americano, sulla base della sentenza Wto contro i sussidi pubblici europei al consorzio Airbus.
“Con la leadership del presidente Trump – si legge nella nota del rappresentante al Commercio americano nella quale si annunciano i nuovi dazi – gli Usa hanno vinto il più grande premio nella storia del Wto il 2 ottobre del 2019 quando sono state autorizzate contromisure su 7,5 miliardi di beni” per pratiche commerciali scorrette nell’Unione europea e nel Regno Unito.
Lo scorso ottobre Washington aveva imposto tariffe del 10% agli aerei di Airbus e del 25% su vari prodotti europei, in gran parte del settore agroalimentare (anche italiano), dai formaggi alle olive, dai vini al whisky. Washington si dichiara comunque disponibile ad raggiungere un accordo negoziato sulla disputa relativa ai sussidi ai colossi dell’industria aerea.