Al Senato la celebrazione del Consorzio che tutela una eccellenza del Veneto e del Made in Italy
Il Consorzio del Prosciutto veneto Dop ha scelto la sede nazionale più prestigiosa per festeggiare il cinquantesimo anniversario della sua fondazione. Grazie all’organizzazione del senatore Udc Antonio De Poli, è stata infatti la sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama, in Senato a Roma ad ospitare la conferenza stampa celebrativa di queste nozze d’ora con l’eccellenza agroalimentare del Veneto.
Il Prosciutto veneto Dop è prodotto in 15 comuni dislocati tra i colli berici e quelli euganei; coinvolge direttamente le province di Padova, Vicenza e Verona; e ha una sua ‘capitale’ d’elezione nel comune di Montagnana: della decina di aziende che producono il prosciutto veneto e che sono riconosciute dal Consorzio, ben quattro hanno sede proprio può nella città murata dell’area patavina.
Il festeggiamento romano è stato occasione, ovviamente, di confronto su quali siano gli aspetti migliorabili in futuro per valorizzare e tutelare le eccellenze del territorio, partendo proprio dall’opportunità del Pnrr che per l’agroalimentare prevede uno stanziamento di circa 6,8 miliardi di euro. E molto si è parlato di tutela del Made in Italy con il contrasto alla contraffazione, snellimento della burocrazia per le aziende, sfida al NutriScore e al sistema di etichettamento e impegno dei consorzi per la sostenibilità ambientale nelle produzioni Dop.
«Oggi festeggiamo un consorzio di produttori per i loro 50 anni – ha detto il senatore Antonio De Poli – e questo è un bel traguardo. Oggi più che mai anche con le risorse del Recovery abbiamo la possibilità portare avanti un intervento strategico nazionale per il settore agroalimentare. Il Prosciutto Veneto dop ha tutte le caratteristiche per essere uno dei prodotti di eccellenza del nostro Paese. I produttori chiedono che ci sia attenzione sul comparto agroalimentare: ci copiano con marchi fasulli, quindi la prima richiesta di chi lavora con marchi di qualità è di essere tutelati dalla contraffazione».