Il miglioramento della qualità e dei servizi hanno fatto volare l’export, che ora rappresenta il 52% dei consumi totali
Anche il 2025 si prevede possa essere molto soddisfacente. Ma l’incremento dell’offerta non dovrà essere superiore alla crescita dei consumi.
«Il 2024 è stato sicuramente il miglior anno della storia del Grana Padano in termini di valorizzazione della nostra Dop». Lo ha reso noto il Direttore Generale del Consorzio del Grana Padano, Stefano Berni, indicando i due obiettivi più importanti raggiunti durante l’anno: «Le spedizioni oltre-confine nei primi nove mesi sono aumentate del 10,04%. Un progresso enorme che conferma l’impresa quasi irripetibile della Dop più venduta al mondo. È come se noi, nel 2024, avessimo corso i 100 metri in meno di 10 secondi. Un’impresa quasi irripetibile proprio come quella di Marcell Jacobs, che è di Desenzano, campione olimpico dei 100 metri piani con il tempo di 9,80 nel 2021. Significa anche che le vendite all’estero rappresentano ora il 52% dei consumi totali».
Un altro motivo di orgoglio è, secondo il Direttore Generale, aver raggiunto una qualità e un servizio così straordinari da far volare i consumi di grattugiato e senza crosta. Questo segmento del Grana Padano ormai vale il 40% delle vendite totali. È, inoltre, positivo che utilizzando prevalentemente lo stagionato di dieci mesi questo segmento consente di alleggerire i magazzini influendo positivamente sul prezzo di vendita.
«Occorre inoltre sottolineare – ha fatto sapere Berni – nonostante una crescita della produzione di Grana Padano sia nel 2023 sia nel 2024, siamo riusciti a raggiungere quotazioni molto elevate all’ingrosso».
Crescita globale dei consumi del 3,5% nel 2024.
I listini troppo alti del Grana Padano, come ha fatto notare anche il Direttore Generale, hanno tuttavia ridotto le vendite al dettaglio in Italia (-5,9% nei primi dieci mesi dell’anno). Hanno tenuto, invece, i consumi italiani del canale service e dell’ho.re.ca.
«Questa flessione dei retail in Italia potrebbe, tuttavia, diventare motivo di riflessione nel futuro. Per il momento, infatti, questo dato negativo per l’Italia è stato più che compensato dalla corsa dell’export e il 2024 dovrebbe essere archiviato con una crescita globale dei consumi del 3,5%».
Tuttavia, in futuro occorrerà monitorare attentamente la crescita della produzione. Se questa dovesse restare al di sotto dell’incremento delle vendite non è difficile prevedere, come ha fatto notare Berni, una buona tenuta dei prezzi del Grana Padano. Se, invece, l’incremento produttivo dovesse superare il 3,5%, che è la percentuale di aumento dei consumi, le quotazioni del Grana Padano sarebbero destinate a scendere.
La stessa flessione dei prezzi del Grana Padano sarebbe ampiamente attesa anche nel caso di una riduzione dei consumi negli ultimi due mesi del 2024 perché i magazzini tenderebbero a riempirsi. I magazzini carichi di prodotto avrebbero sicuramente come effetto quello di deprimere i listini del Grana Padano.
«Prevedo, dunque, che dopo un 2024 così straordinario come risultati, il 2025 possa essere – ha concluso il Direttore Generale – un buon anno. Una frenata sui prezzi del formaggio potrebbe essere quasi benefica perché ci consentirebbe di vendere un po’ di più in Italia, mantenendo quotazioni sempre molto molto interessanti».
23 dicembre 2024