Finalmente! Il Consorzio Vino Chianti ha predisposto una modifica del proprio disciplinare di produzione in forza della quale chi compra un Chianti DOCG avrà la garanzia che si tratta di un vino imbottigliato in Toscana. Perché attualmente imbottigliare il Chianti era possibile in qualunque parte del mondo. Ora invece sarà effettivamente possibile garantire la tracciabilità del DOCG, con maggiori e tempestivi controlli del prodotto.
La modifica del disciplinare del Chianti interessa tutta la delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento, imbottigliamento e affinamento. Nessuna difficoltà per le aziende ‘storiche’ che imbottigliano il Chianti fuori dal territorio toscano: come previsto dalla regolamentazione dell’Unione Europea, le aziende confezionatrici che imbottigliano Chianti da almeno due anni non vedranno toccato il loro diritto a continuare nella produzione. La norma infatti intende bloccare ogni nuovo imbottigliatore con sede fuori dalla regione Toscana garantendo un maggiore controllo dell’intera filiera e dell’effettiva qualità del vino imbottigliato.
Il percorso è segnato: riunione di ‘pubblico accertamento’ indetta dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e dalla Regione Toscana; esame del Comitato Nazionale Vini; decreto ministeriale. «Ci auguriamo – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – che il provvedimento divenga legge prima della prossima vendemmia».
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