Il digitale è un importante strumento che può favorire la cooperazione tra Italia e Marocco, in particolare nel settore agroalimentare: è quanto sostiene, dall’alto delle sua profonda conoscenza dell’agricoltura e del commercio internazionale, l’ambasciatore marocchino in Italia Hassan Abouyoub. È stato lui, negli anni ‘80, ad ideare e attuare la riforma della politica commerciale del Marocco e da Ministro dell’Agricoltura Abouyoub, tra il 1995 e il 1997, ha negoziato con l’Unione Europea gli accordi sulla pesca e per la zona di libero scambio tra l’area Euro-Mediterranea e il Marocco.
Dal 2010, è stato nominato Ambasciatore di Sua Maestà Mohammed VI in Italia e Rappresentante Permanente del Marocco presso la FAO, il FIDA e il PAM. «I principali problemi sui quali si sono confrontati l’Italia e il Marocco nei loro tentativi di promuovere un’alleanza strategica nel settore dell’agroalimentare – spiega Abouyoub – sono stati la mancanza d’informazioni, l’ignoranza e, a volte, la manipolazione di fatti relativi alle situazioni di concorrenza o ai problemi fitosanitari».
Il Marocco può aprire all’Italia le porte dell’intero mercato africano
«Oggi – prosegue l’Ambasciatore – l’economia digitale offre un’opportunità unica per sopprimere i malintesi tra gli operatori di entrambi i Paesi, per migliorare la trasparenza e la prevedibilità dei mercati e per creare una relazione nuova con i consumatori dell’agroalimentare mediterraneo».
Per l’ambasciatore marocchino il digitale può diventare determinante nel favorire il partenariato tra Italia e Marocco lungo tre assi: «attuare un programma per rendere coerenti le infrastrutture logistiche tra le due rive del Mediterraneo; riunire gli operatori del settore agroalimentare delle due rive per elaborare insieme una strategia comune in materia di produzione, di ricerca, di sviluppo e di marketing; creare un hub logistico e commerciale destinato al mercato africano».