«Abbiamo calcolato che perderemo 28 milioni di euro di liquidità a causa delle modifiche ai termini di pagamento dei prodotti agroalimentari introdotte con l’art.62 della legge 27/2012, entrata in vigore ad ottobre»: questo quanto dichiara il direttore commerciale di Conad Adriatico, Federico Stanghetta. Il gruppo Conad Adriatico ha sede ad Ascoli Piceno ed opera in cinque regioni della fascia adriatica, oltre che in Albania dove stima di raggiungere i 950 milioni di fatturato per il 2012.
«Noi abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con i produttori e i fornitori agroalimentari del territorio – sottolinea Stanghetta – ma queste norme che obbligano il pagamento a 30 giorni per le merci deperibili favoriscono solo le aziende multinazionali. Con una minore e forte liquidità dovremo riconsiderare gli investimenti e certo rischiamo di dover ricorrere al credito in caso di necessità. Tutto questo – conclude il direttore commerciale di Conad Adriatico – in un scenario già difficile per l’economia e i consumi di tutte le famiglie, anche se il nostro gruppo sta ancora reggendo bene la situazione complessiva, puntando sulla convenienza oltre che sulla qualità».
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