«Bisogna al più presto portare all’esame del Parlamento il testo della Commissione Caselli per la riforma dei reati agroalimentari»: lo ha detto il presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, intervenendo a Bari al convegno che la Fiera del Levante ha promosso sul fenomeno delle agromafie. «Senza un adeguato apparato di regole penali e di strumenti in grado di rafforzare l’apparato investigativo – ha affermato ancora il presidente della Coldiretti – l’enorme sforzo messo a punto dalla macchina dei controlli apparirà sempre insufficiente».
La Commissione ministeriale di studio per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta dall’ex procuratore Gian Carlo Caselli, presidente dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, ha consegnato una proposta normativa di riforma sulla tutela dei prodotti alimentari che si incentra sul consumatore finale e mira ad adeguare un quadro normativo oramai obsoleto.
Il fenomeno è sempre più in espansione anche rispolverando antichi metodi da ‘ladri di galline’
Il volume d’affari complessivo annuale dell’agromafia è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nell’ultimo anno. Il rapporto evidenzia che tale stima rimane, con tutta probabilità, ancora largamente approssimativa per difetto, perché restano inevitabilmente fuori i proventi derivanti da operazioni condotte “estero su estero” dalle organizzazioni criminali e mille altri aspetti connessi.
La filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni criminali che operano nelle pieghe della globalizzazione, delle nuove tecnologie, dell’economia e della finanza 3.0. Nel 2016 si è registrata un’impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo nostrano dove quasi quotidianamente ci sono furti di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti (dalle mandorle all’uva, dall’olio al vino) e animali con un ritorno prepotente dell’abigeato.