Inizia il 10 ottobre il sedicesimo Forum internazionale di Greenaccord Onlus, che si svilupperà tra Roma e Frascati
“Tra crisi pandemiche e crisi belliche, crisi socio-economiche e climatiche, rischiamo di compromettere l’avvenire dell’umanità. Serve un radicale cambio di paradigma, culturale e morale, che ci consenta di passare dall’antipatia all’empatia, dalla belligeranza alla fratellanza, dall’individualismo al pluralismo, perché come indichiamo nel titolo del nostro XVI Forum Internazionale, il primo dopo il Covid, il futuro lo salviamo solo se lo ricostruiamo insieme, nella convivialità delle differenze e nella riduzione delle disuguaglianze”.
Il presidente di Greenaccord Onlus Alfonso Cauteruccio, nel presentare l’ampio e originalissimo programma del nuovo appuntamento internazionale del network ecologista di ispirazione cristiana che si svolgerà tra Roma (nella giornata del 10 ottobre presso il Centro di Preparazione OIimpica del Coni di Roma) e Frascati (nelle giornate di venerdì 11 e sabato 12 ottobre presso il Centro Giovanni XXIII), sottolinea, in particolare, alcuni aspetti. Il primo dei quali è il contributo straordinario portato dalle donne nel progresso e nella prosperità inclusiva del pianeta. “La nostra scelta di aprire il Forum con una riflessione sul protagonismo delle donne – ha ammesso Cauteruccio – nasce dal consapevole riconoscimento del valore di quanto le donne, con la loro creatività e genialità e generosità, stanno operando nel mondo in termini di attivismo, di ricerca scientifica, di sensibilità politica e di scelte concrete. Appare chiaro che le donne hanno una marcia in più e sanno essere più determinate e incisive”.
Dall’innovazione sociale alla promozione manageriale, dalla valorizzazione museale all’affermazione sportiva, le donne stanno mietendo successi incredibili e sempre più spesso i loro percorsi sono di ispirazione per le più giovani generazioni che ricercano esempi positivi in una società sempre più dilaniata dalla violenza e dall’indifferenza. In particolare, anche per l’intima relazione con l’integrità dei paesaggi e nell’evidenza che l’attività sportiva ed agonistica contribuisca al benessere fisico e psicologico degli individui, lo sport è al centro della seconda sessione di giovedì 10 ottobre.
Infatti, uno spazio apposito, programmato con il decisivo apporto del CONI e dell’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) sarà dato al contributo dello sport alla sostenibilità ambientale. Lo sport è una medicina per il corpo e la mente, un bisogno imprescindibile e se praticato all’aperto è la natura stessa a rigenerare la persona. Infine non va sottovalutato il contributo che può offrire il giornalismo sportivo per sensibilizzare quanti seguono qualsiasi tipo di competizione sportiva.
La conversione ecologica, tuttavia, come periodicamente viene sottolineato dai principali report internazionali che monitorano lo stato di avanzamento delle politiche pubbliche incardinate sugli istituti della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, è soprattutto una complessa “questione politica”. Al contributo della politica e delle Istituzioni, nonché a quello dell’economia e della finanza, ma anche della tecnologia e dell’impresa, sono dedicate, pertanto, le successive sessioni, da venerdì 11 a Frascati, con il precipuo e ambizioso obiettivo, attraverso la partecipazione di prestigiosi relatori nazionali e internazionali, non solo di fotografare i quadri conoscitivi della nostra contemporaneità, ma anche di restituire un ventaglio di prospettive e di opportunità per una transizione ecologica ed energetica equa e giusta. In dettaglio, osservando cosa succede tanto nel nostro Paese quanto in realtà emergenti come la Cina o l’America Latina, si indagheranno le evoluzioni, tra successi e criticità, dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare, delle energie rinnovabili, dell’agricoltura rigenerativa e di precisione, della decarbonizzazione urbana, delle tecnologie ecodigital e della finanza climatica.
“Parafrasando il sociologo Beck, nella nostra moderna società del rischio – ha dichiarato Giuseppe Milano, Segretario generale di Greenaccord – la sfida collettiva che ci deve vedere impegnati, mediante l’uso etico e consapevole delle nuove tecnologie industriali e digitali, è sia quella dell’adattamento ai fenomeni naturali sempre più intensi e frequenti, sia quella di una profonda e coraggiosa rivisitazione dei nostri quotidiani stili di vita, nonché pratiche di consumo, perché il nostro vigente modello economico lineare impatta dolentemente sui fragili ecosistemi del pianeta esasperando la vulnerabilità dei Paesi in Via di Sviluppo che oggi sono quelli maggiormente colpiti dalle catastrofi ambientali, pur essendo i meno responsabili delle crescenti concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera. Oggi sostenibilità e solidarietà devono essere le due facce di una stessa medaglia: quella di una realtà da aumentare nei dettami dell’ecologia integrale, come ci ricorda sempre Papa Francesco”.
Un’ultima riflessione, perciò, è dedicata alla comunicazione ambientale, tra divulgazione scientifica e diffusione civica, nell’evidenza che occorra modificare, sotto la spinta e l’influenza dei social media, i linguaggi e semplificare i contenuti senza banalizzarli per rendere la conversione ecologica “socialmente desiderabile” e, quindi, democraticamente accettabile, dando cosi plastica rappresentazione al tema del XVI° Forum internazionale di Greenaccord: il mondo lo salviamo e lo ricostruiamo soltanto insieme, imparando a prendercene cura e a preservarlo per il benessere anche delle future generazioni.
In conclusione, infine, verrà conferito il “Greenaccord International Media Award”.
La sessione mattutina del 10 ottobre è riconosciuta dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio come corso di formazione con relativi 4 crediti formativi.
4 ottobre 2024