Il caso degli hamburger congelati provenienti dalla Francia e che hanno contaminato alcuni bambini con una nuova e diversa variante (sembra meno aggressiva) dell’e-coli tedesco, ha spinto la Coldiretti del Veneto ad un’importante precisazione rivolta a chi fa acquisti: “Il consumatore questa volta può scegliere con sicurezza la qualità della carne veneta etichettata. La legge prevede per questo settore l’indicazione dell’origine. Attenzione però ai preparati perché basta l’aggiunta di una spezia e si può incorrere in qualche dubbio”. Il perché della raccomandazione della Coldiretti Veneto è giustificata dal fatto che, nel caso in cui si sia tentati da una confezione già condita di rosmarino, aromi o altro, la manipolazione intervenuta rende l’etichetta originaria non più garante della provenienza della carne utilizzata.
Meglio allora per il consumatore stare tranquillo e affidarsi alla produzione di carne veneta in quanto questa è assolutamente sicura, controllata e di elevato livello qualitativo e quantitativo.
Gli allevamenti nostrani hanno realizzato nel 2010 un fatturato pari a 450 milioni di euro (all’incirca il 10% della produzione agricola regionale)e nello stesso anno sono state prodotte 210.000 tonnellate di carne bovina.
Il comparto è di fondamentale importanza per l’agricoltura perché valorizza la produzione di mais regionale che caratterizza molti ambiti produttivi della Pianura Veneta. Nonostante i punti di forza, si rileva che tra i primi 5 prodotti importati ricadono le carni fresche e refrigerate, per la gran parte proprio rappresentate dalla carne bovina. Infatti il saldo negativo della bilancia commerciale riferito a questo comparto, ammonta a 230 milioni di euro.