La Francia non può proibire la coltivazione del mais geneticamente modificato Mon 810 della Monsanto. Lo ha deciso Corte europea di giustizia che ha dato torto al governo parigino che aveva vietato nel 2008 la vendita, l’utilizzo di sementi e la coltivazione del Mon 810 sul proprio territorio. Analoghi divieti sono tuttora vigenti in Germania, Ungheria, Grecia, Lussemburgo, Austria e Bulgaria.
La Monsanto, e altre produttrici di sementi Ogm avevano presentato ricorso alla Corte che ha sede in Lussemburgo. Secondo i giudici europei, la clausola di salvaguardia applicata dal governo francesce non rispettava tutte le condizioni della normativa europea. Per ottenere infatti il via libera dall’Ue a una misura di salvaguardia bisogna dimostrarne scientificamente l’impatto negativo sulla salute e sull’ambiente degli OGM. Però, per quanto l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) abbia dato parare negativo, la procedura è ancora in attesa di decisione a livello europeo: quindici mesi fa la Commissione Ue ha proposto di accordare agli Stati membri una maggiore flessibilità in materia, ma al momento il dossier è bloccato al Consiglio e al Parlamento europeo.
Soddisfazione tra i sostenitori degli Ogm, come Carel du Marchie Sarvaas, direttore di EuropaBio, associazione delle bioindustrie europee: “La Corte europea di giustizia ha emesso un verdetto chiaro: gli Stati dell’Ue non possono proibire le coltivazioni Ogm basandosi sui miti o sui “sentito dire”. E gli scienziati europei hanno dimostrato più volte che le coltivazioni Ogm non rappresentano alcun pericolo per la salute e l’ambiente».
La Commissione europea ha annunciato la conclusione della riforma completa di tutta la normativa riguardante gli Ogm entro la fine dell’anno.