Secondo le elaborazioni del Centro Studi Federalimentare, 1,2 miliardi di persone ogni anno comprano in una qualche parte di tutto il mondo un prodotto o una bevanda Made in Italy e ben 720 milioni non lo fa solo occasionalmente, ma sono consumatori già fidelizzati. L’impressionante dato è stao ricordato dal Presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, presentando quella che sarà la partecipazione della sezione di Confindustria dedicata all’agroalimentare al prossimo Expo 2015. Una partecipazione che avverrà in collaborazione con le Fiere di Parma e che si proporrà con il progetto “Cibus è Italia – Il Padiglione Expo di Federalimentare” per far entrare i visitatori di Expo dentro la storia, la tradizione, la qualità e il saper fare di quindici tra filiere e aree tematiche dell’alimentare italiano.
«Se oggi c’è un’enorme domanda di food Made in Italy da ogni parte del pianeta – ha spiegato il Presidente Scordamaglia – è merito dell’industria alimentare italiana, che ha fatto conoscere al mondo proposte dei nostri territori che altrimenti sarebbero rimaste relegate a livello di nicchia. Esportando i propri prodotti l’industria esporta anche valori e know how di un modello alimentare unico e vincente per qualità, sicurezza e sostenibilità, fondato sulla valorizzazione della produzione agricola, sulla tradizione e sul legame con il territorio, dato che acquistiamo e lavoriamo il 72% delle materie prime prodotte dall’agricoltura italiana». Federalimentare rappresenta oltre 58.000 imprese agroindustriali, 385.000 addetti diretti ed altri 850.000 impiegati nella produzione agricola.
La partecipazione di Federalimentare e Fiere di Parma all’Expo
«Vogliamo spingere l’export agroalimentare – ha continuato il Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia – da 30 a 50 miliardi di euro, entro la fine del decennio. Garantiremmo così un aumento degli occupati diretti ed indiretti di 100.000 unità. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile grazie al coordinamento delle Istituzioni competenti nell’impiego delle risorse e nel contrastare i principali ostacoli alla competitività del settore: contraffazione, barriere tariffarie e non tariffarie, campagne aggressive verso il nostro modello alimentare mediterraneo».
Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma, illustrando la filosofia che hanno dato vita al progetto “Cibus è Italia – Il padiglione Expo Federalimentare”, ha spiegato che: «il segreto del modello alimentare italiano è rintracciabile nella lunga storia dei produttori, nelle loro tradizioni, nella loro capacità di scegliere le materie prime e di lavorarle. Quindi la storia delle aziende alimentari è il miglior manifesto di questa unica expertise, che intendiamo condividere col pianeta. Ai visitatori che arrivano da ogni continente vanno illustrati e spiegati i piatti ed i prodotti del food Made in Italy. Va spiegato come l’alimentazione del Bel Paese equivalga a gusto, capacità nutrizionali, sicurezza alimentare. E come questo contributo sia inimitabile e quanto siano fallaci, oltre che illegali, contraffazione e Italian Sounding».