Nel suo programma per la corsa alla presidenza nazionale di Confindustria, Alberto Vacchi, dedica particolare attenzione alla filiera dell’agroalimentare. «La filiera agroalimentare – sostiene Vacchi – è ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, dal momento che il 78% dell’export alimentare è costituito da prodotti industriali di marca. In Italia serve una politica industriale che da un lato offra un quadro giuridico certo e favorevole alle imprese e che tuteli davvero il Made in Italy con una lotta ferrea alla contraffazione; dall’altro una politica di promozione delle esportazioni e la visibilità dell’intera filiera nel mondo».
Vacchi è presidente e amministratore di IMA S.p.A, colosso del packaging alimentare e attualmente ricopre la carica di presidente di Unindustria Bologna. Nel 2015 Vacchi, per conto di IMA, ha siglato un accordo con la FAO per supportare lo sviluppo del packaging alimentare nelle aree povere dell’Africa subsahariana, al fine di intervenire con le tecnologie appropriate sulla riduzione degli sprechi alimentari e giocare un ruolo strategico nella lotta contro la fame e la malnutrizione. Per Vacchi bisogna favorire forme di alleanza con il mondo dell’economia primaria e con i consumatori. «Le tecnologie sulla riduzione degli sprechi alimentari e per la valorizzazione delle produzioni – conclude – sono una opportunità etica ed utile per la nostra industria alimentare».
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