Carote spezzate che producono energia; lombrichi che ‘ripuliscono’ il letame di cavallo; acqua di allevamento delle carpe per irrigare vegetali. Sono queste alcune tra le 30 storie arrivate in finale del Concorso “Storie di Economia Circolare”, voluto da Ecodom, il principale Consorzio italiano di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), insieme a CDCA, il primo “Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in Italia.
«Nel processo di mappatura delle realtà italiane – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – ci siamo resi conto che l’agroalimentare rappresenta una delle espressioni più naturali di economia circolare».
Alcuni esempi raccontano di come le ‘materie prime seconde’ siano una ricchezza a portata di mano
Ecco allora che in finale, selezionate da una giuria di esperti e di pubblico, sono arrivate, tra le altre: “Aureli secondo me” (L’Aquila), che trasforma le carote spezzate e non idonee ai mercati tradizionali in succhi, creme e concentrati di polpa e farine, e tramite la biomassa produce energia verde e fertilizzanti; “Fresh Guru” (Ferrara), che utilizza il calore generato dalle centrali elettriche a biogas per riscaldare due serre da circa 11 ettari per la produzione idroponica di 8.000 tonnellate di pomodori l’anno. La centrale è alimentata con sottoprodotti di origine agricola; “Cascina Santa Brera” (Milano), un ecosistema interamente sostenibile con strutture in bioedilizia, alimentate da caldaie a biomassa ed energia solare; “Bioexplosion” (Pisa), che converte il letame di cavallo in vermicompost, grazie all’incessante ‘lavoro’ dei lombrichi; “The Circle”, un impianto acquaponico che permette il contemporaneo allevamento delle carpe e l’irrigazione di colture; “Disco Soupe” (Firenze), che organizza eventi musicali durante i quali si cucina cibo donato da ristoranti e aziende della zona.