L’export è in crescita (tranne che verso la GB), in calo le importazioni (soprattutto dagli USA)
Nel I° trimestre 2021, il prodotto interno lordo nazionale ha dato un timido segnale di ripesa al +0,1%: il comparto più vitale è nettamente quello dell’agricoltura che, secondo l’elaborazione di CREAgritrend, ha fatto regiostrare un valore aggiunto del +3,9%.
Sempre secondo il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, rispetto allo stesso periodo del 2020, fra gennaio e marzo 2021, si è verificato un aumento del +1,6% dell’indice della produzione dell’industria alimentare, con un picco a marzo, mentre è stata riscontrata una contrazione del -3% di quello della produzione delle bevande, particolarmente a gennaio con un -9,7%.
Tiene, invece, la produzione di vini, grazie ai buoni risultati relativi al mese di marzo. In diminuzione gli indici del fatturato dell’industria alimentare (-0,7%) e delle bevande (-1,2%), ad eccezione di quello estero dell’industria alimentare (+1,5%).
Le esportazioni agroalimentari nel I° trimestre 2021 hanno superato gli 11,5 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono del +1,8% , con un aumento dei flussi verso Paesi Bassi e Svizzera, mentre sono in calo verso gli Stati Uniti e, ovviamente, verso il Regno Unito non facendo questo Paese più parte dell’Unione Europea.
Un altro dato da considerare positivo per l’agroalimentare italiane è il continuo calare delle importazioni sia dai Paesi comunitari, sia da quelli extra Ue. Balza all’occhio questo senso il vero e proprio crollo dell’import dagli Stati Uniti che ha fatto segnare un vistoso -15,8%.
I prodotti maggiormente esportati dall’Italia sono stati vino e derivati dei cereali, oli e grassi, frutta fresca. Sul fronte delle importazioni ancora in forte calo gli acquisti di carni fresche e congelate (-18%) e di caffè greggio (-17%), mentre ritornano a crescere le importazioni di prodotti ittici (+4,4%).