La Commissione europea ha espresso parere favorevole all’introduzione di dazi sul riso proveniente da Myanmar e Cambogia. Lo avevano esplicitamente richiesto i produttori comunitari di Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Francia in parte a causa delle preoccupazioni per il mancato rispetto in quei Paesi dei diritti umani, ma soprattutto sui danni economici subiti dai principali paesi produttori europei, in relazione allo sfruttamento della manodopera e al land grabbing in Cambogia.
«Un successo – ha commentato il presidente di Federalimentare, la Federazione dell’Industria Alimentare Italiana, Luigi Scordamaglia – anche per chi pensa che i dazi e i protezionismi vadano rigettati se fatti per tutelare artificialmente mercati o aziende non competitive. Ma diventano sacrosanti come strumenti di salvaguardia per quelle aziende che in Europa rispettano le regole e gli standard o quando vengono utilizzati, come in questo caso, contro chi fa dumping sociale, lavorativo ed ambientale».
Il riso basmati, non prodotto in Europa ed importato dall’India, è sicuro sotto il profilo sanitario
Va ricordato che recentemente la Commissione ha dato parere favorevole al consumo di riso Basmati importato in quanto è sottoposto a controlli che garantiscono la sicurezza dei consumatori: alle frontiere dell’Ue sono attuate pertinenti procedure di controllo per garantire che sia rispettato il livello massimo ammissibile di residui chimici in Europa.
Nel 2004, l’Ue aveva concesso l’accesso in esenzione da dazi a nove varietà di riso Basmati. Da allora, grazie ai normali progressi nel settore agronomico, sono state sviluppate altre varietà di riso Basmati e l’India ha chiesto all’Ue di ampliare l’elenco di quelle che godono dell’accesso all’Ue in esenzione da dazi. Durante il quattordicesimo vertice Ue-India, tenutosi a Nuova Delhi il 6 ottobre 2017, l’Ue si è impegnata ad avviare la procedura per garantire l’accesso in esenzione da dazi ad alcune varietà aggiuntive di riso Basmati semigreggio, seguendo una procedura specifica nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio.