Il quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare mette in luce una preoccupante evoluzione della criminalità in agricoltura: furti di intere mandrie e carichi di olio extravergine, intere cantine di vino svuotate, e attrezzature e trattori fatti sparire su commissione da bande specializzate dei Paesi dell’Est. Tanto che, per contrastare i furti, sono entrate in gioco anche le nuove tecnologie come l’installazione di sistemi Gps sui trattori e di impianti d’allarme collegati alla centrale dei Carabinieri o della Polizia.
Nelle aziende agricole italiane nel 2015 sono stati ben 2.570 i furti di attrezzature e trattori e 490 casi di abigeato (furto di bestiame) secondo le rilevazioni dei Comandi Territoriali dei Carabinieri. Nelle regioni del Sud Italia il furto di dotazioni agricole si mostra con particolare prepotenza (2.020 casi), mentre al Centro questi reati sono stati 414 e al Nord 136. “Bisogna superare – scrivono Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura – la solitudine in cui vivono molti agricoltori, invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando il ruolo delle associazioni di rappresentanza attraverso il confronto e la concertazione con la pubblica amministrazione, perché la mancanza di dialogo costituisce un indubbio fattore critico nell’azione di repressione della criminalità”.