Balzo record del Made in Italy alimentare in Cina che segna un aumento del +20% delle esportazioni nel 2019. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio divulgata in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia.
Il dato rafforza una tendenza in atto da anni con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%) con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali. «Le produzioni di qualità – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – vengono premiate ed è per questo che bisogna tutelarle dagli inganni e dalle contraffazioni. La Marca trevigiana ha moltissimi prodotti certificati e di estrema qualità: dai formaggi al vino, dall’ortofrutta alla zootecnia, Stiamo parlando di vere eccellenze invidiateci in tutto il mondo. Si tratta di un patrimonio che fa parte dello scrigno agroalimentare del Made in Italy che i mercati premiano se c’è la certezza della loro origine».
Sono in corso i negoziati perché il Made in Italy possa vendere in Cina anche le sue mele e le sue pere
Il prodotto più esportato in Cina è il vino per un valore di 127 milioni di euro nel 2018 con l’Italia che ha sorpassato la Spagna ed è diventata il quarto esportatore verso Pechino. A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali.
Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca, conclude Coldiretti, l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato.