Dopo aver occupato per giorni le prime pagine dei quotidiani, l’infezione legata al batterio killer Escherichia coli è stata intenzionalmente confinata ai margini del silenzio pur se continua a colpire. L’allarme ‘deve’ essere tacitato, ma intanto i decessi sono saliti a 47 (solo uno in Svezia, tutti gli altri in Germania) come riferisce il sito dell’istituto di ricerca tedesco Robert Koch Institut (RKI). Il Rki riferisce che in base ai dati più aggiornati sono 16 i decessi legati al batterio e 30 i morti causati dalla Shu (sindrome emolitico uremica) gravi complicazione che colpiscono i reni. Il Land più colpito è quello settentrionale dello Schleswig Holstein (con il 26,5 per cento dei contagi). Il numero delle nuove infezioni, tuttavia, sarebbe diminuito considerevolmente nelle ultime due settimane.
Ma intanto nuovi casi si segnalano nel sud-ovest della Francia. Per la precisione l’origine dell’intossicazione di E.Coli ha colpito una decina di persone a Bordeaux, ed in questo caso è coinvolta anche l’Italia. Nacho Parra, direttore del negozio Jardiland di Villenave d’Ornon, dove sono stati acquistati i germogli di trigonella (fieno greco), di mostarda e di rucola, accusati si essere all’origine dell’infezione, facevano parte di una partita della ditta britannica Thompson & Morgan, che a sua volta aveva comperato i germogli in Italia. Il direttore del negozio ha tuttavia espresso i suoi dubbi sul fatto che la contaminazione provenga dai germogli: «Il modo in cui vengono coltivati può cambiare tutto – ha spiegato – dipende anche dall’acqua che viene utilizzata per innaffiarli, forse l’acqua aveva un problema». Tra le persone colpite dall’infezione tre sono state ricoverate in condizioni gravi all’ospedale di Bordeaux e poste in dialisi nel reparto rianimazione per problemi renali provocati da intossicazione del batterio Escherichia Coli.