Il nuovo vocabolo che sta facendo irruzione nel mondo dell’agroalimentare è “agtech” e mette insieme i prodotti agricoli con la tecnologia informatica. La rincorsa è tumultuosa: gli investimenti per aziende e startup agtech nel 2015 sono arrivati a 4,6 miliardi di dollari ed entro il 2017 gli italiani spenderanno 300 milioni di euro sugli e-commerce di prodotti alimentari.
AgFounder ha diffuso un’analisi basata su dati di CrunchBase, dalla quale si evince che nel 2015 gli investimenti sono raddoppiati: di questi, una quota pari al 35%, è andata al Food e-Commerce, quindi 1,65 miliardi di dollari, che comprendono i costi di consegna. Più precisamente, per quanto riguarda il food delivery, si stima che il mercato globale del takeaway e della consegna a domicilio raggiungerà i 90 miliardi di dollari nel 2019. Euromonitor ritiene che il mercato digital food in Italia entro il 2017, arriverà probabilmente a 329 milioni, con un quasi +20% annuo. Ma i margini di crescita sono più ampi viste le novità che riguardano il retail: lo scorso anno l’e-commerce dei retailer di settore è fermato allo 0,25% del venduto, ma ci sono oggi supermercati che permettono la spesa online con un ritiro presso chioschi distribuiti in orari differenziati rispetto i servizi classici. E c’è la novità Quomi che ogni settimana pubblica online un menù con 9 ricette facili e la settimana successiva recapiterà agli utenti gli ingredienti già dosati e le istruzioni per cucinare.
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