Brillante operazione condotta dal Guardia di Finanza di Andria: denominata “Aliud pro olio”, ha portato a 16 arresti e al sequestro preventivo di 15 aziende, con l’apposizione dei sigilli a circa 400 tonnellate di olio di oliva comunitario trasformato in ‘olio 100% italiano biologico’, ma dalle qualità organolettiche scadenti o contaminate. Dall’inizio della crisi sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300 per cento dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffati o falsificati. Si tenga conto poi che nel 2013 l’attività svolta dai Carabinieri dei Nas ha consentito sequestri nel settore degli oli e grassi per 8,4 milioni di euro con 125 segnalate all’autorità giudiziaria e ben 502 segnalate all’autorità amministrativa, a fronte di 39.308 controlli che hanno consentito di individuare ben 13.255 non conformità.
Esprimendo compiacimento per l’esito di queste operazioni, Coldiretti segnala come da un lato l’escalation dei sequestri preoccupi i produttori per i gravi danni alla concorrenza, dall’altro confermi la necessità di applicare le importanti modifiche alla disciplina introdotta dalla legge ‘salva olio’ approvata nel febbraio 2013, ma che ancor oggi è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario.

Olio extravergine d’oliva: produciamo molto, importiamo moltissimo
Allarma i produttori – continua Coldiretti – anche il balzo record dell’import nazionale di olio di oliva e sansa che, complice una campagna produttiva non eccezionale in Italia, ha sfiorato nei primi quattro mesi dell’anno le 227 mila tonnellate, in aumento del 34 per cento sullo stesso periodo dello scorso anno, sulla base dei dati Ismea. Nel dettaglio l’Italia ha più che quadruplicato gli acquisti di olio proveniente dalla Spagna, passati dalle 46 mila tonnellate del primo quadrimestre 2013 alle 200 mila attuali.
L’Italia – continua Coldiretti – è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, dopo la Spagna, con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno. Ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro, con gli Usa – conclude Coldiretti – che rappresentano il principale mercato extracomunitario.