La Commissione per l’Ambiente e la salute pubblica del Parlamento Europeo ha rifiutato la richiesta, avanzata dai produttori di alimenti per neonati, di aggiungere sulle confezioni l’indicazione di un effetto benefico dell’assunzione di certi Omega 3 per la vista dei bambini. Secondo i deputati, c’ è bisogno di un maggiore approfondimento degli studi e di prove scientifiche certe, prima che le case produttrici possano pubblicizzare il proprio prodotto facendo leva su quest’elemento.
Oggetto della controversia è il DHA, ovvero l’acido docosaesaenoico, una lunga catena di acidi grassi omega 3, naturalmente presenti nel latte materno e che, secondo il parere di molti ricercatori, ottimizzerebbero la vista e lo sviluppo cerebrale dei neonati. Da qui la decisione di molti produttori di latte e altri derivati alimentari per la prima infanzia di arricchire artificialmente i loro alimenti con l’acido.
Recenti studi hanno, tuttavia, messo in discussione l’effetto benefico dell’acido una volta sottratto dal suo contesto naturale e sintetizzato in laboratorio. Così, un folto gruppo di deputate socialiste (l’inglese Glenis Willmott, la rumena Daciana Sarbu, l’irlandese Nessa Childers e l’austriaca Karin Kadenbach) ha presentato una risoluzione in cui si afferma che “è necessario approfondire la ricerca sui possibili effetti, sia benefici che dannosi, dell’arricchimento con DHA prima che il suo uso negli alimenti per lattanti possa essere definito benefico.”
La commissione Ambiente ha dato ragione alle deputate bloccando così la richiesta delle aziende produttrici. Almeno per ora, visto che la decisione finale resta in capo all’Assemblea la plenaria del Parlamento che dovrebbe esprimersi il prossimo aprile.