L’approvazione del cosiddetto “Pacchetto qualità” da parte del Parlamento europeo è stata commentata con grande soddisfazione dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania: «è un’ottima notizia per l’Italia. Un risultato ancora più significativo se pensiamo a quanto sia stato migliorato il “Pacchetto qualità” rispetto al testo iniziale. Inoltre questo obiettivo è stato raggiunto nonostante la posizione di netta minoranza che l’Italia aveva all’inizio delle trattative, il che dimostra ancora di più con quanto impegno e determinazione siano state portate avanti le nostre istanze in sede comunitaria».
«Ritengo opportuno ricordare – ha aggiunto il Ministro – che il regolamento approvato introduce una serie di novità di fondamentale importanza per l’agroalimentare italiano. Basti pensare alla misura per la quale gli Stati sono obbligati ad attivarsi per tutelare le indicazioni geografiche degli altri Paesi membri: così le nostre eccellenze agroalimentari potranno essere protette nel modo adeguato. Si tratta di un importante passo in avanti non solo in difesa dei consumatori, ma anche dei nostri produttori che vedono ogni giorno usurpati, imitati ed evocati i propri marchi negli altri Paesi».
«Resta purtroppo escluso dal “Pacchetto qualità” il tema importante dell’estensione ad altri prodotti della facoltà di realizzare la programmazione produttiva, che era stata già prevista per il settore dei formaggi DOP. Una misura che riguarda la regolamentazione dei volumi produttivi che rimane – conclude il Ministro Catania – comunque una questione aperta, da affrontare nell’ambito dei negoziati in corso per la riforma della Politica agricola comune».
Pacchetto qualità: anche sul fronte vino l’Italia vince
Oltre all’approvazione del pacchetto qualità, il Ministro Catania può annoverare in questi giorni anche un altro successo italiano: «Ormai abbiamo la certezza che sul fronte del controllo del potenziale produttivo di vino in Europa, dopo la fine del sistema attuale nel 2015, ci sarà comunque un regime di controllo sulle superfici piantate a vigneti. Controllo in termini di non liberalizzazione». La notizie è nell’annuncio fatto dal commissario europeo per l’agricoltura Dacian Ciolos: nel 2015 verrà introdotta una nuova regolamentazione sul controllo del potenziale di produzione di vino in Europa basata su diritti di autorizzazione di impianti di vigne.
«Siamo ancora in una fase molto tecnica – spiega il ministro Catania – ma la cosa importante è che siamo riusciti a portare in fondo un lavoro serio che ci porta a guardare con fiducia all’avvenire». La questione di come controllare la produzione è estremamente importante per l’Italia e gli altri Paesi produttori europei, in quanto la liberalizzazione degli impianti prevista nel 2015 e la conseguente creazione di nuove vigne, rischierebbe di mettere in ginocchio il settore in Europa. E proprio a Palermo, il prossimo 21 settembre, in occasione della riunione Ue ad alto livello per il settore vitivinicolo, il direttore generale per l’agricoltura della Commissione europea, José Silva Rodriguez, presenterà il quadro di intervento che si sta facendo strada per una regolamentazione efficace e flessibile della produzione di vino europea.