Il Ministro per le politiche agricole, Maurizio Martina, ha presentato al Forum di Coldiretti, a Cernobbio, il piano di investimenti per il settore agricolo e agroalimentare che vale oltre 2 miliardi di euro per il triennio 2015-2017. «Si va dal sostegno al credito – ha spiegato il Ministro – al ricambio generazionale e alle start up. Tutti strumenti molto concreti e operativi che devono servire a mobilitare gli investimenti delle imprese agricole».
«Sosteniamo la filiera agricola e agroalimentare con risorse già disponibili – ha specificato Martina – che ora dobbiamo mettere a disposizione delle imprese. Questo piano è la dimostrazione che è possibile investire nel settore agricolo e agroalimentare. Vogliamo dare un segnale forte alle imprese, in un momento di mercato difficile e con problemi anche sul fronte del credito. E puntiamo su queste risorse per dare un’iniezione di fiducia al sistema e contribuire al rilancio e alla competitività, anche internazionale».
Gli obiettivi del Piano messo a punto dal Ministero sono: potenziare la produttività, aumentare la capacità produttiva, favorire l’internazionalizzazione, accrescere la competitività, far nascere start-up e creare nuova occupazione. Il piano, che coinvolge due enti controllati dal Mipaaf, Ismea e Isa, intende sfruttare la leva pubblica come moltiplicatore di quella privata.
Piano agricoltura: i giovani saranno aiutati con specifici mutui
Nel piano del Ministro Martina, l’iniziativa imprenditoriale è sempre nelle mani delle aziende che scelgono dove e come investire, lo Stato interviene solo a titolo di garanzia o di supporto. Gli otto strumenti che vengono messi in campo per promuovere i nuovi investimenti sono, in primo luogo, i contratti di filiera con i quali si prevedono nuovi investimenti per 264 milioni di euro e intervengono attraverso un finanziamento pubblico agevolato fino a 15 anni; ci sono inoltre i contratti di distretto/filiera che si basano sul finanziamento pubblico agevolato da 6 a 15 anni e su di un contributo in conto capitale pari al 25% dell’investimento che potrà generare nuovi investimenti per 384 milioni di euro.
Altri strumenti sono le equity che possono generare nuovi investimenti per 308 milioni di euro; un fondo di garanzia a prima richiesta che copre fino al 70% dell’importo finanziato dalle banche entro 1 milione di euro di garanzia; ed il fondo di credito per mutui che finanziano il 70% dell’investimento, per metà utilizzando la provvista raccolta dai mercati e per l’altra metà utilizzando la provvista agevolata del Fondo credito Ismea. Il Piano Martina prevede infine le start-up, cioè l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani neo-agricoltori, ed il subentro e imprenditoria giovanile, con interventi per favorire il ricambio generazionale. In concreto si prevedono per gli agricoltori under 40 mutui per investimenti di miglioramento e un fondo investimenti destinato a supportare i programmi di investimento di piccole e medie imprese.
«Dopo il varo della Legge di stabilità – ha concluso il Ministro Martina – facciamo un ulteriore passo nella direzione della crescita e dello sviluppo. Con questo piano di investimenti lo Stato non intende fare l’imprenditore, ma vuole investire in progetti concreti e assicurare un’amministrazione amica al fianco dei produttori».