Avviare una azienda agricola comprando il terreno per pochi spiccioli, senza imposizioni fiscali e contando su di un credito fortemente agervolato? Non è utopia: questa è la Russia di oggi.
Dal 2014, con l’inizio dell’embargo russo su molti prodotti alimentari europei, in Russia si nota una costante crescita di nuove aziende agricole dedicate alla produzione di cibo di qualità e biologico, per soddisfare la domanda delle grandi metropoli. E tutto si fa più facile per i nuovi imprenditori grazie al venir meno della concorrenza dei produttori europei e agli interventi legislativi che hanno previsto interessanti agevolazioni per gli imprenditori agricoli, anche senza il passaporto russo. Chi inizia una attività ha comunque diritto a far richiesta dei sussidi statali. Inoltre è attivo il programma “Agricoltori principianti”, in base al quale è possibile ricevere dei finanziamenti per lo sviluppo di iniziative private nel campo agricolo.
Agevolazioni, credito, terra a poco prezzo, ma lavoratori poco qualificati e tanti burocrati
In Russia, gran parte degli imprenditori agricoli rientra a pieno titolo in tutte le agevolazioni e facilitazioni previste per le piccole imprese: contabilità semplificata e possono contare su un periodo senza imposizione fiscale che dura fino a due anni. Se in prospettiva vogliono poi diventare proprietari dei terreni coltivati potranno esercitare il diritto di prelazione sulle proprietà immobiliari prese in affitto dallo Stato o dagli Enti locali.
Ma ancora non basta: il credito agevolato per gli imprenditori agricoli è in crescita in Russia. Nel 2016 a piccole e medie imprese del settore sono state concessi 2,7 miliardi di euro. Tutte situazioni che sono sorprendenti per gli agricoltori italiani. Naturalmente c’è anche un rovescio della medaglia: un primo elemento di debolezza è rappresentato dalla quasi totale mancanza di manodopera qualificata e dalla bassa produttività. Anche troppo attivi sono invece i funzionari e i burocrati che “amano mettere i bastoni tra le ruote”.