Dopo il G7 in Francia, rientrano le minacce di Trump che colpirebbero l’agroalimentare tricolore
C’era una volta… Caduta la minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in occasione del vertice del G7 a Biarritz di imporre tasse aggiuntive sui vini francesi ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche a Coldiretti che immediatamente aveva parlato di “pericolosa spirale che rischia di travolgere i rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea”.
Rimane però sul tavolo del Dipartimento del Commercio statunitense (USTR) la black list di prodotti europei sui quali si potrebbe applicare un aumento delle tariffe alle importazioni fino al 100% del valore. Come si legge sul registro Federale Usa, ad essere maggiormente colpiti potrebbero essere nell’ordine la Francia, l’Italia e la Germania: secondo le stime di Coldiretti, ci sono in gioco 4,5 miliardi di esportazioni Made in Italy con settori di punta dell’agroalimentare nazionale in Usa a partire dal vino che con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 è il prodotto Made in Italy più colpito, l’olio di oliva le cui esportazioni nel 2018 sono state pari a 436 milioni, la pasta con 305 milioni, formaggi con 273 milioni.
La denuncia di
Coldiretti
La mossa protezionista risponde alle sollecitazioni della lobby del falso Made in Italy alimentare che in Usa fattura 23 miliardi di euro: ad essere più imitati sono i salumi ed i formaggi italiani presenti nella lista.
In termini quantitativi in cima alla classifica c’è la mozzarella con 1,89 miliardi di chili all’anno, seguita dal Parmesan con 204 milioni di chili, dal provolone con 180 milioni di chili, dalla ricotta con 108 milioni di chili e dal Romano con 26 milioni di chili realizzato però senza latte di pecora.
Si tratta della prima sfida che dovrà affrontare la nuova Commissione Europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen che dovrà gestire i complessi rapporti con lo storico alleato.