Il colosso svedese del mobile, l’Ikea, sembra proprio intenzionato a sbarcare a Conegliano con un nuovo punto vendita. Non a caso qualche giorno fa lo storico centro della Marca Trevigiana è stato visitato da Roberto Monti, uno dei tre Region Manager Worldwide dell’Ikea. Siamo riusciti a porgli qualche domanda prima che rientrasse nella sua sede di Copenhagen
Mr. Monti, l’arrivo di Ikea in Italia, a suo tempo, ha stravolto molte idee dei consumatori ed il loro rapporto con le grandi catene di vendita: a cosa attribuisce questo radicale cambiamento negli usi degli acquirenti italiani?
Per noi Ikea è una filosofia e più che ridurla ad una vendita di mobili è di grande importanza aver scelto di applicare questa filosofia nell’ambito della casa: creare una vita migliore per tutte le persone nel contesto della loro casa. Un modo di pensare che parte da dove è nata Ikea, quindi dalla Svezia, ma che si è presto diffuso in tutto il mondo e che riteniamo sia applicabile ovunque, ma che sia importante poi localizzare. Noi partiamo da una nostra forte identità per stile, per modo di lavorare, per valori, un’identità svedese che però deve essere messa in connessione con la realtà locale.
La nostra allora è una filosofia che va applicata con una certa elasticità: tutti hanno funzioni comuni in casa, ma come uno cena a Tokjo piuttosto che a Napoli è diverso. Per questo è fondamentale la nostra capacità di ascoltare le persone, di coglierne il loro modo di vivere la casa.
L’unica cosa alla quale comunque mostrate di non voler mai rinunciare è la qualità…
Sono tanti gli elementi che accomunano tutti i mercati e per la verità devo dire che sono di più le cose in comune in tutte le parti del mondo, anche se è molto importante cogliere le differenze altrimenti si rischia di non entrare in sintonia con gli acquirenti di quel Paese. Allora certamente la qualità è importante, ma oggi sempre più lo è diventata la sostenibilità, come lo è l’accessibilità della nostra offerta alla maggioranza delle persone. E questo a prescindere dal potere d’acquisto nei singoli Paesi.
Ma l’importanza della qualità, intesa come il vivere il valore di quello che si compra, ovunque nel mondo sempre al primo posto e sempre di più cresce l’attenzione che vogliamo dare alla qualità.
Ormai Ikea è un marchio diffuso in tutto il mondo: come si fa a crescere ancora?
Prima di tutto bisogna avere l’umiltà di ascoltare i bisogni delle persone e riuscire ad interpretarli facendo in modo che la nostra offerta riesca a rispondere alle esigenze delle persone. Per ottenere questo è necessario conservare il nostro punto di vista, la nostra identità. Questa non si costruisce creando un’immagine, ma piuttosto facendo sì che quella che è la vita interna dell’organizzazione sia basata su valori veri che traspaiono all’esterno rendendo credibile l’identità dell’azienda. Credo che questo mix di fattori sia la chiave per riuscire a continuare a crescere.
L’altro modo per crescere per noi è avere soluzioni che convincano più persone ad usare la nostra capacità specialistica nelle varie categorie all’interno della casa. Perché qualcuno oggi fa da noi solo alcuni tipi di acquisti: essere più convincenti può allargare la spesa media in Ikea.