“Le intenzioni di semina relative all’annata agraria 2010-2011 mostrano cambiamenti rispetto alle scelte effettuate l’anno precedente, dovuti a diversi fattori quali le modifiche alle disposizioni nazionali di applicazione della politica agricola comunitaria (pac), l’instabilità dei mercati e la conseguente variabilità dei prezzi di vendita dei principali prodotti agricoli, nonché il clima particolarmente avverso in alcune regioni italiane nel periodo di rilevazione dei dati”. Lo rende noto l’istat che diffonde i risultati dell’annuale rilevazione campionaria sulle previsioni di semina delle principali colture erbacee, riferita all’annata agraria 2010-2011, effettuata su un campione di circa 9mila aziende.
In pratica si stima una diminuzione delle superfici destinate alla coltivazione di frumento duro (-13,5%) e tenero (-5%) ed un aumento di quelle di mais da granella (+5,8%) e cereali minori, quali sorgo (+54,8%), orzo (+18,4%) e avena (+5,9%). in aumento risultano anche le superfici destinate alla coltivazione dei semi oleosi, in particolare del girasole (+9,3%) e della soia (+15,3%), mentre la colza registra una diminuzione del 19,5%”.
Per quel che riguarda i prodotti orticoli, l’istat registra una diminuzione complessiva delle superfici investite a pomodoro (-15,5%) e ad altre ortive (-28,5%), a fronte di un aumento di quelle destinate a legumi freschi (+8,8%), mentre per quanto riguarda le leguminose da granella, diminuisce sia la superficie investita a piselli (-19,8%) sia quella a fagioli e fave (-27%); risulta sostanzialmente stabile la superficie investita a foraggere temporanee ed è in aumento quella coltivata a patate (+16,5%)”. Preoccupante è il dato che indica un significativo aumento dei terreni dichiarati a riposo (+19,1%) e dei terreni per i quali non era ancora stata decisa la coltivazione da mettere in atto.