La Federazione dei vini d’origine va all’attacco della Commissione europea per l’annunciata intenzione di semplificare la normativa sul vino dietro la quale si nasconderebbe la volontà di smantelloare l’intera regolamentazione al comparto. Secondo i produttori europei di vini d’origine, la Commissione Ue ha in cantiere una serie di atti che interverrebbero radicalmente sul regolamento 607 del 2009 che è alla base delle denominazioni di origine protette, delle indicazioni geografiche protette, delle menzioni tradizionali e l’etichettatura.
Per il neopresidente della Federazione europea dei produttori, Bernard Farges, «questo approccio complica la normativa agli operatori invece di semplificarla. Come è possibile, ci si domanda, che la sostituzione di un testo unico con molti testi, con discussioni separate, possa semplificare le cose? Al momento c’è una reale mancanza di chiarezza. La Commissione – prosegue Farges – sotto la copertura della semplificazione compie un ulteriore passo verso la liberalizzazione del settore che permetterebbe, tra l’altro a vini senza indicazione geografica (IG) di ottenere gli stessi vantaggi che oggi sono riservati ai grandi vini di origine». L’argomento riguarda molto da vicino la produzione italiane che ha acquisito negli anni il riconoscimento del maggior numero di Doc e Igp in forza di una tradizione produttiva di eccellenza.