Lactalis, che ha annunciato l’acquisto della Nuova Castelli, azienda con sede a Reggio Emilia tra i principali esportatori di formaggi Dop italiani, come il Parmigiano Reggiano, la Mozzarella di Bufala Campana e il Gorgonzola. Nel 2018 Nuova Castelli ha fatturato 460 milioni di euro, dei quali il 70% grazie all’export.
L’azienda emiliana in realtà era già in mani straniere, quelle del fondo inglese Charterhouse Capital Partner, che la controllava all’80%, mentre altri soci detenevano il restante 20%. Ma l’operazione ha alimentato nuove polemiche in quanto Lactalis possiede già un terzo del mercato italiano in comparti strategici del settore lattiero caseario attraverso i marchi Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cademartori. Per questo c’è chi teme che questa manovra possa mettere a rischio la competitività del sistema produttivo nazionale, con scelte strategiche che favoriscano le produzioni francesi a scapito del made in Italy. «L’acquisizione – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – in questo caso riguarda una Dop che ha un rigido disciplinare di produzione, orgoglio del Made in Italy. Non esiste quindi un rischio di delocalizzazione, poiché il mercato è in mano agli allevatori italiani che hanno i titoli per produrre latte con le regole stabilite dal disciplinare, garanzia di alta qualità e forte legame con il territorio».
Le Associazioni dei produttori avevano ottenuto assicurazioni da parte del Governo: inefficaci
“Una riflessione va tuttavia fatta – conclude Giansanti – dobbiamo dare maggiore forza aggregativa al nostro sistema attorno a progetti di filiera a lungo termine: lavoriamo in questa direzione, altrimenti continueremo a cedere il passo ad altri, mentre abbiamo bisogno di avere investitori italiani più competitivi».
Il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, aveva garantito che il Governo avrebbe fatto «di tutto per tutelare l’agroalimentare italiano dall’assalto delle multinazionali straniere». Sollecitazioni in questo senso erano venute da Coldiretti e Cia-Agricoltori italiani era arrivata ad auspicare la creazione di una cordata alternativa ai francesi, fatta di imprenditori italiani. Ma la potenza economico-finanziaria di Lactalis alla fin fine ha avuto la meglio.