Capitale del turismo all’aria aperta e comunità vocata allo sviluppo responsabile
Arriva dal litorale veneziano, precisamente da Cavallino Treporti, la prima, concreta dichiarazione di comunità responsabilmente vocata ad una gestione sostenibile dello sviluppo locale. Comune di circa 13.000 abitanti, ma forte di essere la prima località italiana per turismo “all’aria aperta” (oltre 722.000 arrivi per circa 6 milioni di presenze nel 2022) e la sesta per turismo tout court (prima di lei: Roma, Milano, Venezia, Firenze e Rimini), Cavallino Treporti si propone non solo come ampia spiaggia adriatica, caratterizzata da strutture ricettive dalla qualità internazionalmente riconosciuta, ma anche come area vocata ad agricoltura e pesca, nonchè con un incontaminato, quanto unico retroterra lagunare.
La crescita turistica si abbina così alla consapevolezza di non voler stravolgere le proprie radici, pur aprendosi al mondo e di questo è testimonianza il “patentino dell’ospitalità”, che l’Amministrazione Comunale consegna annualmente a quanti frequentano i corsi (dalle lingue alla storia locale) indirizzati ad una cittadinanza, interessata a presentarsi con il volto migliore all’ospite.
Ora il passo successivo: la Blu & Green Economy, un impegno sottoscritto già da centinaia di soggetti del territorio per rispettare “buone pratiche” nel campo della sostenibilità. A fare da capofila è inevitabilmente il turismo all’aria aperta, che impegna le proprie strutture ad incrementare una gestione già vocazionalmente in sintonia con l’ambiente: certificazioni GSTC come campeggi sostenibili, bilanci di sostenibilità, attività formative per gli operatori, installazione di pannelli solari e fotovoltaici, utilizzo di mezzi elettrici per la mobilità interna nonchè installazione di colonnine per la ricarica di auto e biciclette per frequentare il territorio, recupero delle acque piovane e dalle piscine nei servizi igienici, illuminazione a led, utilizzo di materiali naturali per interventi edili, installazione di unità mobili per il pernottamento riciclabili fino al 90%. L’obbiettivo è dimostrare che si può fare in una logica di collaborazione pubblico-privato.