In Algeria, ha ormai le dimensioni di una vera e propria emergenza, la vendita di creme solari contraffatte e di conseguenza potenzialmente nocive per la salute. Come è naturale, con l’arrivo dell’estate la vendita di questi prodotti aumenta e in molti, attratti dal prezzo basso e convinti da etichette ingannevoli, li acquistano soprattutto nelle bancarelle lungo le strade e i marciapiedi, dove però la maggior parte delle creme sono contraffatte. Le autorità algerine hanno lanciato diversi allarmi sul problema, che però non può essere affrontato con efficacia in quanto l’attuale normativa non impone, a differenza dei farmaci, che sulle confezioni sia riportata la reale composizione del prodotto, facilitando in questo modo la vendita di quelli totalmente privi di qualsiasi tutela per chi li acquista.
Il vero problema è che queste creme solari, o presunte tali, non solo non garantiscono alcuna protezione per l’azione dei raggi ultravioletti, quanto sono dannosi, per la loro composizione, all’epidermide di chi ne fa uso, anche saltuario. A nulla sono valsi gli appelli alla prudenza se l’acquirente resta colpito dal fatto che il prodotto che gli viene offerto costa in media cinque-sei volte in meno di quello originale. Lo Stato, con le sue ramificazioni periferiche, cerca di reagire e, ad esempio, ad Orano i prodotti come le creme solari costituiscono il 60 per cento del totale di quelli sequestrati dai servizi di dogana. L’Algeria non e’ attrezzata per affrontare una emergenza come questa: basti solo pensare ai tanti mercatini dei piccoli centri, dove gli ambulanti arrivano, espongono e vendono le loro merci senza alcun controllo e vanno via. Mancano soprattutto i laboratori di analisi, le sole strutture in grado di fare le necessarie verifiche sulla qualità dei prodotti.