Per bloccare i cibi “anonimi”, Coldiretti ha presentato una petizione europea al Commissario alla salute, Vytenis Andriukaitis, presentando la campagna “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo). Una petizione internazionale che ha l’obiettivo di chiedere alla Commissione di Bruxelles di “agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia”.
«In un momento difficile per l’economia – ha affermato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. Oltre quattro italiani su dieci sono disponibili a pagare oltre il 10% in più pur di avere garantita l’origine Made in Italy del prodotto dal campo alla tavola secondo l’indagine Coldiretti/Ixe». Attualmente un prodotto alimentare su quattro non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini.
All’iniziativa, oltre a Coldiretti, sono associati organismi di Francia, Spagna, Polonia e Grecia
L’iniziativa è autorizzata dalla stessa Commissione europea e gode del sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della Coldiretti: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde a Gaia (associazione degli agricoltori greci).
Nello specifico, sottolinea Coldiretti, questa proposta d’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’UE, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati, l’etichettatura di origine deve essere resa obbligatoria per gli ingredienti principali se hanno un’origine diversa dal prodotto finale. La petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare.