Contro le polemiche politiche e di lobby italiane, un parere autorevole a tutela dei consumatori
“Confidiamo che i consumatori, i politici e le autorità sanitarie italiane comprendano il reale significato del sistema Nutri-Score al di là delle strumentali polemiche politiche di questi giorni”: arrivano a questo appello finale i cinque scienziati italiani che hanno deciso di rendere pubblico il loro punto di vista sull’etichetta Nutri-Score. Sono figure del mondo accademico assolutamente in contestabili: Paolo Vineis, Imperial College, Londra; Elio Riboli, Humanitas University, Milano; Walter Ricciardi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; Mauro Serafini, Università degli Studi di Teramo; Silvio Garattini, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano.
Cosa scrivono
i cinque scienziati
L’adozione di un sistema di informazione nutrizionale basato sulle etichette dei cibi è raccomandata da tutti i comitati di esperti nazionali e internazionali, in particolare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ritiene che si tratti di una misura efficace per aiutare i consumatori ad adottare comportamenti alimentari più sani. Il punteggio Nutri-Score ha una base scientifica molto solida (oltre 40 studi pubblicati su riviste internazionali sottoposti a peer review, incentrati in particolare sulla prevenzione delle malattie croniche). Il suo formato a 5 colori (dal verde al rosso) abbinato a 5 lettere (dalla A alla E) lo rende uno strumento semplice, intuitivo e comprensibile. Considerati i crescenti problemi di salute pubblica legati all’alimentazione (obesità, diabete, malattie cardiovascolari, tumori ecc.), Nutri-Score è stato adottato da diversi Stati Europei sulla base di informazioni scientifiche e sanitarie che lo convalidano, con il sostegno delle società di esperti e con il supporto dei consumatori che lo utilizzano. Contrariamente a quanto si è sostenuto nella recente polemica, il punteggio Nutri-Score non è al momento sostenuto dalla Commissione Europea, che non consente agli Stati membri di rendere obbligatorio un punteggio sintetico (come Nutri-Score) sull’imballaggio alimentare. Non è quindi un “complotto dell’Unione Europea” e neppure un’arma contro la dieta mediterranea. Informare i consumatori sulla qualità nutrizionale di alimenti tradizionali come formaggi e salumi non ne esclude il consumo, ma ovviamente in quantità e frequenze limitate, il che è coerente con i principi del modello di dieta mediterranea e con il significato della loro classifica sulla scala Nutri-Score.