I produttori di vino alimentano la ‘tesi’ dell’uso moderato, ma la scienza sostiene il contrario
Ha scatenato un putiferio di reazioni l’intervista al Corriere del Veneto della biologa, ricercatrice e docente dell’università di Padova, Antonella Viola, nella quale ha espresso il proprio appoggio alla scelta della Commissione Europea di accogliere la richiesta dell’Irlanda di equiparare bevande alcoliche e fumo, prevedendo l’applicazione sulle bottiglie contenenti alcol di etichette con avvertenze sulla salute.
«Bisogna far sapere che l’alcol è incluso nella lista delle sostanze cancerogene di tipo 1, come amianto e benzene – afferma Antonella Viola – È chiaro il legame tra il consumo di alcol, e non solo l’abuso, e i tumori al seno, del colon-retto, al fegato, all’esofago, a bocca e gola. Le donne che bevono uno o due bicchieri di vino al giorno hanno un rischio aumentato del 27% di sviluppare il cancro alla mammella».
Già lo scorso settembre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who/Oms), a Tel Aviv, ha adottato un documento in cui propone di ridurre del 10% il consumo di alcol procapite entro il 2025 aumentando le specifiche tasse, vietando la pubblicità e con l’obbligo di una allerta sanitaria in etichetta. Più recentemente la stessa Oms ha diffuso un comunicato stampa in cui fa sapere che, nel consumo di alcol, non esiste una quantità sicura, e che i consumatori dovrebbero essere informati sui rischi.
E il Canada, con un rapporto del Ministero federale della sanità a cura del “Centro sull’uso di sostanze e la dipendenza”, ha rivisto i propri consigli sul consumo moderato indicando due drink alla settimana come soglia oltre la quale si rischia cancro al seno e al colon.
In Italia, è forte la polemica incentrata più che sull’alcol sul consumo di vino che può essere moderato.Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia contesta la decisione irlandese: «È una scelta assurda perché ogni alimento, nessuno escluso, se consumato in eccesso, può diventare nocivo: è quindi inspiegabile perché il vino sì e qualsiasi altro alimento no. Per quanto ci riguarda è e sarà opposizione durissima».
Gli fa eco Paola Ghidoni, europarlamentare Lega, che critica Antonella Viola sostenendo che «non si possono cancellare millenni di storia e tradizione vitivinicola e mettere a repentaglio un intero settore, già provato dalla crisi energetica e dalla siccità».