La Polstrada, intervenuta per gli abituali controlli dopo un incidente stradale nell’area del ravennate, ha rinvenuto a bordo del camion guidato da un autista greco un cronotachigrafo ‘taroccato’ artigianalmente: un semplice filo di rame alterava la rilevazione dello strumento che indicava che il veicolo era fermo mentre in realtà era in movimento. Naturale pensare che l’autista non aveva rispettato le norme sulle soste obbligatorie e che, probabilmente alla guida da molte ore consecutive, per stanchezza abbia perso il controllo del mezzo finendo fuori strada da solo.
E’ solo un ultimo caso di alterazione del cronotachigrafo scoperto della Polstrada che per questo è corsa ai ripari e ha presentato nella sede della Polizia Stradale di Ravenna Police Controller, uno strumento per combattere l’illegalità su strada a seguito del fenomento sempre più diffuso della contraffazione delle registrazioni dal digitale.
Il cronotachigrafo è un componente della strumentazione di bordo dei veicoli commerciali ed industriali circolanti nell’area comunitaria europea. L’apparecchiatura registra tutti i “tempi e movimenti” dal mezzo e dal suo conducente: tempo di guida, tempo di lavoro, tempo di riposo, tempo di disposizione, velocità, eventi, guasti, errori, controlli della polizia, dati del conducente. La manomissione dei cronotachigrafi può andare ad intaccare i sistemi di sicurezza dei veicoli arrivando a compromettere anche la funzionalità di Abs e cinture di sicurezza.
“Spesso – chiariscono i dirigenti della Polstrada – sono gli stessi titolari delle aziende che obbligano i lavoratori, ignari dei rischi che corrono, a manomettere il sistema per avere guadagni maggiori, ‘barando’ su tempi di guida e riposo. Attraverso il Police Controller, un software fornito in via sperimentale dal Ministero siamo ora in grado di fare una verifica sulla carta del conducente visualizzandone la completa attività”.