Confartigianato Imprese Veneto chiede linee guida di cautela, ma che salvaguardino le produzioni

Agostino Bonomo
Presidente
Confartigianato
Imprese Veneto

Sì alla cautela, sì alle procedure comprensibili per ridurre al minimo i rischi di contagio e di diffusione del virus, ma con un necessario occhio all’economia.
I primi provvedimenti presi domenica scorsa in primis dalle Regioni Veneto e Lombardia a firma congiunta con il Ministro Speranza ed anche dalle altre regioni, pur condivisibili, hanno creato un effetto a catena imprevisto che sta portando al blocco totale ed ingiustificato dell’economia.
Servono maggiori linee guida per imprese e cittadini sui rischi effettivi di contagio, togliendo così spazio a ingiustificati allarmismi e psicosi da contatto. Auspico che prosegua e si intensifichi il confronto di Governo e Regioni con le associazioni di rappresentanza delle imprese in modo che tra le azioni a supporto del Sistema-Italia in questa difficilissima fase congiunturale, sanitaria e sociale, non manchino quelle a supporto sistema economico.

Giuliano Secco
Presidente
Federazione Moda

Da lunedì le migliaia di nostri laboratori stanno ricevendo mail di blocco delle commesse. Due principalmente i motivi: ci sono le aziende che hanno ridotto al massimo la presenza del personale in via precauzionale e poi ci sono i grandi gruppi che, dipendendo dalla Cina per l’approvvigionamento delle materie prime e dei semi lavorati, non ricevono le merci e quindi non hanno lavoro da dare alla filiera. C’è una preoccupazione diffusa in migliaia di laboratori come il mio che pur al di fuori dalle zone rosse si trovano ad avere l’attività bloccata senza poter adottare alcun provvedimento di salvaguardia”.

Christian Malinverni
Presidente regionale
alimentaristi

Da venerdì ristoranti, gastronomie, pizze al taglio etc sono praticamente vuoti vista la diffusione della psicosi. Dai contati con i miei colleghi sul territorio risulta unanime la preoccupazione per la valanga di disdette che lunedì abbiamo tutti ricevuto in poche ore. A marzo dovrebbe partire la nuova stagione primaverile che, sino all’estate, vale quasi il 75% dei nostri fatturati. Se resta tutto come oggi saranno problemi veramente molto seri per la tenuta dei bilanci. E questo a caduta sta travolgendo tutte le attività alimentari che lavorano con ristoranti e alberghi: dai panifici alle pasticcerie sino alla produzione di salumi e formaggi.

Tiziana Chiorboli
Presidente regionale
area Benessere

È una situazione che non potevamo immaginare provocasse queste conseguenze perché se da un lato comprendiamo l’apprensione dei nostri abituali clienti che preferiscono rinunciare ai loro trattamenti di bellezza prefissati, dall’altra sentiamo la necessità di chiarire che sono proprio i saloni di bellezza i luoghi in cui vengono maggiormente rispettate le misure di igiene e sicurezza”.