Le autorità nazionali disporranno di maggiori poteri per individuare e fermare le violazioni delle leggi a tutela dei consumatori che avvengono online grazie alle nuove regole appena approvate dal Parlamento europeo nel quadro del rinnovato regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori.
Le nuove norme mirano a colmare alcune lacune giuridiche e le difficoltà che derivano dall’applicazione di 28 sistemi giuridici nazionali tra loro diversi. Con le nuove norme Ue, le autorità nazionali potranno ora:
· imporre sanzioni, come ammende o penalità di mora,
· informare i consumatori su come ottenere un risarcimento,
· richiedere informazioni ai gestori di registri di domini e alle banche per identificare i commercianti disonesti,
· acquistare beni o servizi per testare il rispetto delle norme da parte dei siti web, anche sotto copertura (“mystery shopping”),
· imporre la visualizzazione di un’avvertenza rivolta ai consumatori o ordinare al provider di rimuovere il contenuto digitale o di limitare l’accesso allo stesso, nel caso non ci siano altri mezzi efficaci per fermare una pratica illegale.
Quando saranno coinvolti due terzi dei Paesi potrà intervenire direttamente anche la Ue
Una delle richieste principali del Parlamento durante i negoziati con il Consiglio è stata quella di coinvolgere di più le organizzazioni dei consumatori. Queste svolgeranno un ruolo proattivo, segnalando le presunte infrazioni quando ne venissero a conoscenza prima delle autorità.
«Le nuove regole – spiega la relatrice Olga Sehnalová (S&D, CZ) – rafforzeranno e miglioreranno la cooperazione tra chi si occupa di tutela dei consumatori, in modo che si possa controllare più facilmente il rispetto delle leggi e affrontare le infrazioni transfrontaliere. Le autorità nazionali, la Commissione e le organizzazioni dei consumatori, lavorando insieme, creeranno un meccanismo efficace per combattere i commercianti disonesti sia online sia offline e per proteggere i diritti dei consumatori nel mercato unico». La Commissione europea coordinerà le azioni a tutela dei consumatori nei casi nei quali un’infrazione abbia arrecato o rischi di arrecare un danno agli interessi collettivi dei consumatori in almeno due terzi degli Stati membri.