Aspiag Service le ha donate a 60 enti beneficiari grazie al progetto contro lo spreco alimentare
Lo scorso anno, 86 punti vendita del Veneto di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia Romagna e la Lombardia, sono stati raccolte 552 tonnellate di prodotti alimentari in eccedenza che hanno permesso di preparare 1,2 milioni di pasti per le persone in difficoltà, con 60 enti beneficiari coinvolti in regione e il risparmio di 1.934 tonnellate di Co2.
I numeri sono stati resi noti nel corso della presentazione, organizzata in collaborazione con Last Minute Market, che ha visto la partecipazione di molte associazioni venete a cui Despar dona regolarmente la merce in eccedenza. L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulla collaborazione con le realtà beneficiarie della donazione partendo dai risultati di un sondaggio somministrato alle stesse associazioni: dai risultati emerge un rapporto di fiducia ed efficienza, sia da parte di Aspiag Service, sia dei volontari impegnati nella raccolta e nella redistribuzione del cibo.
Il progetto per il recupero delle eccedenze alimentari è un’iniziativa che Aspiag Service ha avviato nel 2003 e progressivamente rafforzato in tutte le regioni in cui è presente ed è resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito a Despar (Aspiag Service) di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui sono stati donati i prodotti alimentari recuperati, raggiungendo le persone più bisognose delle comunità e dei territori in cui l’azienda si inserisce.
«La lotta contro lo spreco alimentare ci vede in prima linea da ormai vent’anni – ha commentato Giovanni Taliana, Direttore Regionale Veneto di Aspiag Service – I traguardi che abbiamo raggiunto sia in Veneto, sia nelle altre regioni dove siamo presenti, sono il frutto di una collaborazione con realtà come Last Minute Market e Banco Alimentare e con la rete di associazioni ed enti no profit che hanno scelto di compiere questo percorso insieme a noi.
Si tratta di un progetto in cui crediamo fortemente e che contribuisce a generare un circolo virtuoso con benefici di carattere sociale, costruendo una rete solidale all’interno delle comunità, ma ha anche un significativo impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi».