Greenpeace continua ad esaminare la presenza o l’assenza di informazioni chiare nelle etichette del tonno in scatola destinato alle tavole degli italiani: dopo il primo monitoraggio avvenuto nel novembre del 2011, risulta che è aumentata la presenza del nome comune e del nome scientifico del prodotto contenuto nella scatoletta. Alcune marche stanno compiendo dei veri e propri progressi in termini di trasparenza delle etichette alimentari; altre mantengono lo standard elevato di informazione che già era stato registrato nella prima rilevazione; solo una paio tra le etichette più diffuse non si sono adeguate alla sempre maggior richiesta di trasparenza da parte dei consumatori.
Sono state analizzate circa 4.095 confezioni di 14 aziende nei negozi di 21 città italiane prendendo in esame varie tipologie tra le quali il tonno all’olio di oliva ed il tonno al naturale. Un altro criterio consiste nel tenere in considerazione anche i contenitori utilizzati tra i quali la lattina ed i vasetti in vetro. Secondo Greenpeace, a causa delle pratiche di pesca illegale, cinque delle otto specie di tonno destinate al commercio sono decisamente a rischio e, sottolineando la necessità di garantire piena trasparenza nelle etichette e di non utilizzare specie a rischio, chiede alle aziende di impegnarsi a vendere solo tonno che derivi dalla pesca sostenibile.
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