Entro l’anno, la Commissione europea intende presentare un proprio documento sul quale spera di raccogliere il consenso degli Stati membri per un’etichetta nutrizionale comune a tutta la Ue, che possa essere adottata a livello volontario dall’industria alimentare. L’Italia ha appena presentato la propria proposta che si configura come originale rispetto a quanto fin qui visto in Gran Bretagna e in Francia.
L’idea è quella di una etichetta che, richiamandosi alla grafica ormai famigliare a tutti degli smartphone, abbia la forma di una batteria per visualizzare la quantità di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale in ogni porzione. La proposta è il frutto di un gruppo di lavoro formato da nutrizionisti ed esperti di marketing, con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria e di quattro ministeri (sviluppo economico, salute, politiche agricole ed esteri). La parte carica della batteria rappresenta graficamente la percentuale di energia o di nutrienti contenuta nella singola porzione, permettendo di quantificarla anche visivamente. Per una dieta giornaliera equilibrata la somma di ciò che si mangia durante il giorno non deve superare il 100% dell’importo giornaliero raccomandato.
Intanto la rivista dei consumatori inglesi si accorge che il ‘semaforo’ fa confusione ed è fuorviante
E mentre sembra che il nuovo Governo italiano abbia intenzione di confermare la posizione del precedente contrario ad una semplice etichetta ‘a semaforo’, in Gran Bretagna la rivista dei consumatori britannica ‘Which?’ ha analizzato 31 confezioni di cereali, porridge e granola, scoprendo che una porzione può arrivare a contenere più di tre quarti della dose massima giornaliera consigliata di zuccheri, senza che ciò risulti dalle informazioni sulla confezione.
Secondo la rivista dei consumatori britannica, “è chiaro che l’attuale sistema di etichettatura degli alimenti non standardizzato è nel migliore dei casi fonte di confusione e, nel peggiore dei casi, fuorviante”.