L’idea arriva dagli USA: qui, dopo una serie di incontri tra i principali costruttori automobilistici e rappresentanti di pompieri, medici, paramedici e altri addetti al soccorso stradale, si sta pensando di creare delle apposite etichette standard da applicare sui veicoli, in modo tale che un soccorritore, una volta arrivato sul posto dopo un impatto, abbia subito tutte le informazioni necessarie sul tipo di mezzo coinvolto, in modo da poter applicare tutte le procedure per portare al termine il proprio lavoro in sicurezza, sia quella personale che quella dei feriti.
E’ stato infatti appurato che diverse soluzioni usate dai costruttori per rendere più sicuri i veicoli in caso di incidente possono, a volte, diventare armi a doppio taglio ostacolando i soccorritori nel trarre in salvo i feriti e allungando pericolosamente il tempo che intercorre tra l’arrivo sul posto e l’intervento di salvataggio vero e proprio. Un esempio è quello delle carrozzerie e dei materiali impiegati per la loro realizzazione, dato che l’uso di acciai ad alta resistenza impedisce una deformazione eccessiva del corpo vettura evitando di invadere l’abitacolo e di arrecare grosse ferite agli occupanti, ma diventa un problema quando Vigili del Fuoco o altri addetti si trovano a dover intervenire tra i rottami per estrarre una vittima, con il risultato che tagliare le lamiere richiede spesso più tempo del dovuto rubando secondi preziosi ai soccorsi medici.
Negli USA sono stati messi in rilievo i pericoli derivanti dalle moderne auto elettriche e ibride, i cui motori potrebbero rimanere in funzione dopo un impatto, con la conseguente circolazione di corrente elettrica dai cavi rimasti scoperti che aggiunge un fattore di rischio in più per la sicurezza, anche quella di chi interviene in soccorso. Motivo di apprensione sono anche eventuali airbag non esplosi, nonché batterie al litio danneggiate che, in determinate condizioni, possono innescare pericolosi incendi.
L’auspicio è ora che l’Unione Europea prenda esempio dall’America per avviare analoghe iniziative da far applicare a tutti gli stati membri.
- Agricoltura
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Innovazione
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Energia
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Acqua
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Territorio
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Sostenibilità
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Made in Italy
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Tutela del consumatore
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- CHI SIAMO
- Servizi
Seleziona Pagina