Da Dicembre, il consumatore vedrà indicato chiaramente sulle etichette dei prodotti che lo contengono il contenuto di olio di palma, ingrediente già oggi frequentemente presente nei biscotti, nei cracker e nei gelati. Questo olio è responsabile della distruzione della foresta tropicale perché per poterlo utilizzare si devono abbattere tanti alberi ed il Wwf chiede ai consumatori di fare una scelta responsabile nei confronti dell’equilibrio ambientale del pianeta.
La palma da cui si estrae l’olio di palma, l’Elaeis guineensis, è coltivata in Indonesia e Malesia e sono proprio questi due paesi a produrne il 90% dell’olio di palma. Cinquant’anni fa, l’82% dell’Indonesia era ricca di foreste, nel 1995 la percentuale è diventata pari al 52%. Entro il 2020 tutte le foreste indonesiane saranno distrutte. L’Indonesia tra il 2000 e il 2013 ha triplicato l’estensione delle coltivazioni di palma da olio. Il risultato della deforestazione causa anche il peggioramento delle acque confinanti con queste piantagioni.
L’olio di palma è molto utilizzato nella fabbricazione dei biscotti, delle merendine e negli snack. C’è poi una piccola quantità di burro e tanti “grassi vegetali” come molto spesso nel 90% olio e grasso di palma. Isabella Pratesi, responsabile del programma di Conservazione internazionale del Wwf Italia, suggerisce: «In attesa che l’industria alimentare faccia la sua parte, riducendo il più possibile il contenuto di olio di palma dei suoi prodotti, sta a noi consumatori scegliere consapevolmente».