Gli italiani vorrebbero una etichetta sugli alimenti ‘OGM Free’
L’84% si fiderebbe di più della qualità acquistandoli direttamente dal produttore o coltivatore, il 69% in un negozio tradizionale e il 64% al mercato rionale. L’attenzione verso i prodotti agricoli freschi si conferma anche nella scelta del ristorante: il 90% apprezza che nel menù siano indicati prodotti di stagione e a km 0. Ad emergere dalla ricerca è anche la percezione di una scarsa attenzione per l’agricoltura in Italia e che la condizione dei coltivatori negli ultimi anni sia peggiorata, soprattutto a livello economico.L’85% del campione di riferimento ritiene che gli agricoltori svolgano un ruolo importante nella protezione dell’ambiente, della tradizione e contro il dissesto idrogeologico. Per l’86% dovrebbero ricevere un incentivo economico per la loro attività a servizio dell’intera collettività. Il rapporto contiene anche un focus su “Commercio globale e agricoltura multifunzionale”. Sono ancora in pochi (il 14%) ad essere a conoscenza del Tipp (Accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti). Quando al panel viene spiegato di cosa si tratta, il 98% dichiara che non consumerebbe mai pollo trattato con bagni di antimicrobici a base di ipoclorito di sodio o carne con ormoni. Il 94% non mangerebbe l’imitazione del parmigiano reggiano prodotto negli Stati Uniti e il 91% carne o latte provenienti da animali clonati.