Oltre l’80% degli italiani considera importante conoscere l’origine delle materie prime per la pasta e il riso: è quanto hanno detto gli oltre 26mila cittadini che hanno partecipato sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari. Una questione di sicurezza alimentare che i provvedimenti appena firmati sull’obbligo di indicazione in etichetta del luogo d’origine delle materie prime per pasta e riso persegue così come era stato già fatto per i derivati del latte.
«Puntiamo – ha detto il Ministro Maurizio Martina – a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l’agroalimentare Made in Italy. Con questa decisione l’Italia si pone all’avanguardia in Europa sul fronte dell’etichettatura, come chiave di competitività per tutto il sistema italiano. Chiediamo con ancora più forza oggi all’Unione europea di fare scelte coraggiose, di dare ai cittadini e alle aziende risposte concrete».
Gli accordi internazionali non possono rinunciare alla protezione delle filiere del Made in Italy
«L’aumento dell’8% delle esportazioni nei primi di cinque mesi del 2017 – ha commentato il Ministro allo sviluppo economico, Carlo Calenda – dimostra quanto l’Italia guadagna dalla internazionalizzazione. Per portare più piccole e medie imprese a internazionalizzarsi dobbiamo concludere accordi commerciali come quello con il Canada che rimuovono gli ostacoli e le barriere tariffarie. Ma allo stesso tempo dobbiamo tutelare i consumatori e i lavoratori con regole chiare e trasparenza sui prodotti commercializzati. Questi decreti garantiscono una scelta consapevole ai consumatori tramite l’obbligo di trasparenza nelle etichette. Puntiamo sulla forza del Made in Italy e sulla qualità delle filiere per poter competere con ancora maggior forza sui mercati globali».